Si avvicina ferragosto, data simbolo delle vacanze al mare degli italiani. Negli anni sono cambiate le abitudini anche in questo, non ci sono più le Pensioni Miramare dove le signore trascorrevano con i figli uno o due mesi di vacanza e venivano raggiunte dai mariti il venerdì sera o il sabato mattina, (con buona pace dei bagnini). Non ci sono più le spiaggiate di chi questo tipo di lungo soggiorno non se lo poteva permettere e si consolava trascorrendo la domenica sotto l’ombrellone con teglie di parmigiana e fette di cocomero tenuto in fresco nel bagnasciuga.
Negli anni si è trasformata tutta la vita con i suoi ritmi e regole, le famiglie sono molto meno numerose, dai condomini siamo andati a vivere nelle villette a schiera, usualmente veniamo trasportati da automobili che definiscono il nostro stato sociale, e non più da tram ed autobus ove era possibile scambiare qualche parola lungo il percorso per andare sul posto di lavoro. Adesso in auto discorriamo col telefonino che ci tiene collegati al mondo a cui forse non sappiamo più rivolgerci in altro modo.
Prima c’era il fine settimana adesso c’è il weekend, c’era l’aperitivo al bar adesso l’happy-hour in spiaggia, prima si tornava sempre nel solito posto, persino una canzonetta degli anni ‘60 decantava “stessa spiaggia stesso mare”, e c’era il tempo di instaurare rapporti anche di amicizia duratura con quelli del luogo, adesso si gira il mondo con più frequenza e più facilità e le amicizie si formano su facebook. Twittiamo, tagghiamo, postiamo in continuazione, veloci per arrivare primi, ma cosa abbiamo d’intorno lo vediamo, lo vediamo veramente?
Anche il tempo che abbiamo a disposizione per il nostro relax mentale e fisico si è ridotto di molto, e da un mese di vacanza, si e no possiamo permetterci una settimana.
Allora perché per una volta non provare a rallentare lo scorrere di questi giorni, goderci ogni ora e guardando intorno quello che ci circonda, i panorami che su quest’isola sembra impossibile, ma cambiano continuamente. La macchia mediterranea che a volta scende sino al mare con una serie incredibile di verdi che da anni non si vedevano anche grazie alle piogge abbondanti dell’inverno appena trascorso. Spiagge di sabbie così diverse tra loro, dalle briciole di quarzo di Cavoli alle ferrose di Rio e poi gli scogli di sant’Andrea che passeggiarci la mattina presto ti fanno riconciliare col mondo.
Ma soprattutto godere anche del viaggio in traghetto e arrivando all’Elba guardare verso levante la scogliera che ogni pochi metri, ogni piccola cala cambia colore, dove i lecci fanno compagnia ai pini e ai ginepri e poi entrando nella rada di Portoferraio spunta in lontananza il massiccio del Capanne così diverso, così “granitico” che rispecchia il carattere degli elbani che come tutti i nativi delle isole vanno un po’ capiti, duri e asprigni come il vino che si beveva fresco all’ombra della pergola.
E poi al momento di ripartire, se voi turisti avete la fortuna di salire sul traghetto al momento del tramonto e vi affacciate a ponente, allora potrete godere di uno spettacolo unico e sarà inutile tentare di fissarlo con strumenti elettronici, lasciate perdere le attrezzature, guardate e basta.
Guardate i colori del mare che cambiano ad ogni istante, vi sembrerà di essere soli in mezzo al mare, questo momento questa immagine sarà probabilmente quella che vi ricorderete meglio e che resterà fissata nella Vostra memoria più intima – e non in quella di uno strumento fallibile - e che forse vi convincerà a ritornare su questo scoglio.