A scanso di equivoci sono etero (pur non trovando disdicevole che altri non lo siano), ma devo confessare di avere avuto un incubo bisessuale: prima ero diventato Daniela Santanché e mi trovavo accanto nel letto un Conte Dracula pelato che a guardarlo meglio era Alessandro Sallusti, poi in un crescendo di paura alla Dario Argento, ero diventato Alessandro Sallusti e mi trovavo accanto nel letto un canotto, che a guardarlo meglio era una bambola assassina di plastica dal terrificante ghigno, che a guardarla ancora meglio era Daniela Santanché.
Per fortuna (come spesso mi accade durante i più disperanti sogni) mi sono messo a scalciare (non so se il vampiro o il blob di silicone, c'era l'imbarazzo della scelta) colpendo invece degli onirici bersagli (oltre che l'incolpevole gatta Zippamilla, che abitualmente mi giace ai pie', e che se ne andava via incazzata a cercarsi un più sicuro giaciglio), anche la sedia a bordo del letto, con conseguente risveglio da dolore all'alluce, che comunque rappresentava il giusto prezzo pagato per destarsi nella propria rassicurante dimora e per il dissolversi dei mostri notturni.
Saranno stati i peperoni che da sempre amo (quando si tratta di mangiarli) ed odio (quando c'è da digerirli), saranno stati i nuovi farmaci assunti per curare i vecchi acciacchi, sarà stato più probabilmente il traumatico orrore (giuridico e filologico) provato nel sentire qualche ora prima il gallinaceo stridio della signora (si fa per dire) sostanziarsi in un:"Non si può derubricare Berlusconi ad un comune cittadino!".(sic)
Orbene, quello che è peggio è che affermazioni del genere non provengono solo da una ricca ignorantona rimpulizzita e rifatta (in ogni senso) che difende, con le flaccide chiappe del principale, pure le sue, ma anche come nel sentire comune stia passando il concetto che "siamo tutti uguali sì, ma qualcuno è più uguale degli altri" (è Orwell assessore, torni a leggere la Gazzetta dello Sport).
Mi viene in mente una coppia di anziani incontrati qualche anno fa giusto fuori del seggio elettorale, arrivati a piedi un po' faticosamente, fin su alle scuole della Concia. Quei due mi avevano colpito per i vecchi vestiti puliti che profumavano di dignitosa indigenza, e mi avevano fatto pensare ad una casa dove si risparmia su tutto per tirare avanti, dove magari ci si priva pure dell'essenziale per fare un regalo al nipote. Due persone perbene e sconosciute, fiere e felici di aver compiuto quello che ritenevano un atto di giustizia: aver votato per aiutare un perseguitato politico.
Godendosi per un po' il fresco del cortile delle scuole, prima di riprendere la strada, chiacchieravano tra di loro, ed udii distintamente lei dire: "Speriamo bene.. perché tutti questi giudici si inventano di tutto pe' rovinallo e lui POVERINO non ha fatto niente di niente.." e lui completava il teorema ".. perché so' INVIDIOSI ecco cosa so'!".
Ordunque per quanto è vero che ogni volta che vedo uno dei servi del suddetto meno dignitosi (facciamo a titolo di esempio un Capezzone) mi prudono le mani e soprattutto i piedi (da sveglio eh!), non riesco ad avercela con persone come quelle, illuse, raggirate, impapocchiate, abbindolate, seppellite da un mare di bugie e da ondate di merda televisiva (da 30 non 20 anni), da una rappresentazione della realtà più truccata e finta della Santanché, che ha distrutto il tessuto e la stessa identità culturale di questo paese.
Ce l'ho con chi ce la devo avere, ce l'ho con una sedicente sinistra, pigra, presuntuosa ed incapace di inventare la politica, che non ha saputo rappresentare un'alternativa, che non è riuscita ad opporre dei valori a questo vuoto di valori, fino a pretendere di combattere il berlusconismo imitandolo, cercando di spacciarne al popolo votante una versione edulcorata e un più potabile.
Da questa via si può arrivare dovunque: anche ad accettare che tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge... PERO'.
Però un cazzo.