Caro Sergio,
ci conosciamo da 50 anni e ti ringrazio per la "certa intelligenza", ma hai capito bene la mia uscita? Altrimenti devo supporre che ti vada bene la "nomina di palazzo" in barba all'indicazione della terna prevista dalla legge.
Renzo Galli
Caro Renzo
So che leggi quotidianamente questo giornale e non ti può essere sfuggito che su questo argomento, "le nomine all'Autorità Portuale di Piombino e ("subordinatamene" avevo aggiunto a presa di culo) dell'Elba", ne abbiamo dette, in quasi perfetta solitudine, come si dice con un brutto stilema giovanilistico in voga: "di ogni".
Le "nomine di palazzo" (tutte) per quanto mi riguarda, mi si collocano profondamente in rima baciata, tanto che ho più volte protestato (denunciandola) contro la prassi, in apparente via di consolidamento, secondo la quale i Sindaci di Piombino, di qui all'eternità, terminati i loro mandati debbano, per diritto divino, diventare Presidenti dell'APPE.
Ed ancor più ho espresso il mio profondo disappunto per il fatto che lo step successivo sembra prevedere per cosatoro un approdo in Toremar (che è soggetto ad attività subordinata ai disposti dell'Autorità Portuale) dei "reduci" dall'APPE come nel caso dell'ex-Segretario Montomoli o dell'ex Sindaco Piombinese ed ex presidente, prorogato, Guerrieri, anche egli PD, che, corrono insistenti voci, dovrebbe sostituirlo alla presidenza della compagnia privata sì, ma lautamente sovvenzionata da pubblico denaro.
E bada bene Renzo che queste cose le ho scritte tenendo fermo il punto che per me, a presiedere gli organismi che presuppongono una forte competenza tecnica e specifica come è l'Autorità Portuale, non ci si possa accedere per "meriti amministrativi", così come credo che per la carica di Segretario Generale (altra figura tecnica) sarebbe opportuno il bando di un regolare concorso.
Ciò premesso credo che l'ultimo presidente dell'APPE che ritengo vantasse il curriculum adeguato, sia stato il Comandante Tabani, e mi auguro che la terna dei nominativi contenga indicazioni di persone di "alta cultura e conoscenze tecnico-portuali".
Certo se una volta tanto gli elbani (coordinandosi) riuscissero a partorire una loro "proposta decente", sarebbe un segno di attenzione al territorio.
Come dire, Renzo, che contrapporre alle preventivabili nomine dei "Palazzi Toscani" l'indicazione di un reduce da Palazzo Madama, di un vecchio politico che più residuale non si può, e che probabilmente una beata minchia sa di vettori, ponti di stazza, e problematiche legate all'ingegneristica navale e portuale, è solo rispondere con la vecchia logica craxiana: "a brigante, brigante e mezzo!" (laddove il "brigare" si intenda per la capacità ammanigliatoria a cui ti riferivi nell'esempio della nomina "spezzina")
Noi elbani abbiamo al contrario bisogno di spezzare questa logica perversa della "incompetentocrazia marittima" che impazza in terra di Toscana e che a condotto, tra l'altro, sotto alte direttive di due "reggitori" (or fortunatamente anche se tardivamente trombati come Conti e Ceccobao), anche ad una sciagurata "privatizzazione con calata di pubbliche mutande" della Toremar, tale che (se la legge elettorale vigente è comunemente definita "porcellum") sarebbe giusto e onorabile definire ameno "Suinellum Tuscanum Navalis".
Caro Renzo ripeto che una proposta forte dall'Elba potrebbe pure giungere, nonostante l'assurdo spappolamento amministrativo di cui soffre (e della cui continuazione sei stato acceso fautore), se voi maggiorenti riusciste una volta tanto a mettervi d'accordo su una cosa, ed a convergere sulla indicazione, non già di un vecchio arnese della politica, ma di un reale "portatore di competenze marittime" meglio se non targato politicamente, e credo che tra i nostri concittadini stanziali o (come te) pendolari figure del genere ce ne siano in abbondanza.
Il problema, non me ne volere, è che voi otto magnifici, nella vostra collegialità, più che alla individuazione delle "giuste figure", siete portati a far fare a questo territorio "ingiuste figurette". Senza malevolenza.