Gentile Signor Rossi, provo ad articolare una risposta che non sminuisca o offenda Lei, e la Sua indubbia verve narrativa, ma possa scagionarmi dall’essere visto come razzista ammazza Africani mentre mi aggrada di più come attivista del M5S. Io, premetto, non seguo guru o santoni di sorta ma mi limito ad osservare e ciò che ho visto negli ultimi 30 anni, è da tanto che voto, è uno spettacolo divenuto ormai deprimente ed insopportabile. Per questo, da pochi mesi e leggendo il programma del M5S, non ho potuto che pensare. Finalmente qualcosa in cui credere! Sono un illuso? Non so ma non voglio più votare turandomi il naso e tappandomi gli occhi. Sono ormai anni che anche il problema dell’immigrazione clandestina esiste ed ha di fatto generato un partito, se così possiamo chiamarlo, come la lega che io aborro nella sua concezione e soprattutto nel modo in cui si è presentato (Roma ladrona) per poi fare l’esatto contrario (sono lì da 20 anni e mangiano almeno come gli altri). Forse sarà spiazzato se le dico che ho nutrito simpatia per l’erre moscia di Bertinotti e per il baffetto di Dalema ed, infine, per l’orecchino e la “diversità” di Vendola ma, alfine, quegli ideali, che forse in qualche modo ci accomunano, sono stati solo un mezzo per mantenere in equilibrio questo sistema Italia così poco democratico e pochissimo attento ai bisogni dei più deboli ed indifesi. Ma torniamo a bomba, come si sul dire, ed analizziamo meglio il problema immigrazione a cui Lei è giustamente interessato. Il M5S, di cui io sono un modesto attivista, non credo si possa definire un movimento xenofobo e fascista, come probabilmente lo sono altri che siedono in Parlamento e dei quali nessuno si pregia, ma noi, si sa, siamo sotto la lente d’ingrandimento di ogni organo d’informazione, è ciò sarebbe anche un bene, ma con il sono intento di sminuire e ridicolizzare ogni nostra iniziativa. Sull’immigrazione non abbiamo messo niente nel programma perché, forse sbagliando, abbiamo ritenuto prima di dover risolvere il problema dei problemi e cioè ripartire da zero cercando di salvare prima gli Italiani che, anche se non siamo ai livelli dei transfughi del Sud, stanno soffrendo con molta dignità ed anche perché, se le cose non cambieranno, non potremo permetterci di aiutare nessuno perchè chiunque verrà in Italia troverà miseria e non lavoro, soldi e chissà cos’altro. Purtroppo molti Italiani sono ormai esasperati ed i più poveri si trovano proprio a doversi contendere un misero posto di lavoro con questa gente, spesso gente anche onesta e con famiglia; ma l’integrazione non può essere facile quando un paese, come il nostro, ha il 40% di disoccupazione giovanile. E allora come si fa? Li respingiamo tutti? E come? Perché l’immigrazione clandestina non proviene solo con i barconi della morte, che sono oggi i più disperati, ma abbiamo anche da sistemare Cinesi, Rumeni, Moldavi, Cechi….qualche Asiatico e qualche Sud Americano….tutti hanno diritto di stare in Italia? Io dico di SI ma è una cosa che deve essere regolata. La sorprenderò adesso lanciando un’idea poco razzista: metterei un traghetto, bello grande, che ogni settimana vada a prendere questa gente ma, prima di portarli in Italia, farei delle cose molto semplici: - analisi sanitarie così da verificare che stiano bene. - documenti regolari dai quali si verifichi se sono davvero perseguitati politici o delinquenti comuni - infine OBBLIGARE i paesi della Comunità Europea a prendersene una quota parte. Di certo per fare questo dovremmo però allestire dei centri di prima accoglienza lì nel nord Africa e non in Italia… A volte mi chiedo, ingenuamente, dove trovino i soldi (si parla di migliaia di euro) per pagarsi il viaggio che finisce, le più delle volte, con l’esser buttati fuori dalle barche a pochi metri dalla riva; può essere che nessuno gli abbia mai chiesto chi glielo paga questo viaggio? Concludo, e la ringrazio per lo spazio, ribadendo che prendersela con il M5S ad ogni virgola per non voler vedere il nostro progetto complessivo è un peccato come lo è pensare che siamo tutti uguali e che le cose non cambieranno mai. Noi ci vogliamo provare e quando potremo permettercelo, dopo un serio riassetto politico economico, accoglieremo tutti con piacere, lo facciamo già mi pare, e chi verrà in Italia potrà trovare lavoro e gente sorridente ma adesso non credo possiamo permettercelo e non siamo nelle condizioni di sorridere.
Aldo Adriani
Caro Adriani mi arrendo, non alla forza delle sue argomentazioni che sarebbero in più punti contestabili, ma al profluvio oceanico delle sue parole (oltre 730) troppe, soprattutto perché usate per non rispondere, dopo aver compiuto uno sterminato “giro di Peppe”
Facciamo cosi, ri-sintetizzo:
LEI E M5S SIETE CONTRARI A CONSIDERARE ITALIANO CHI COMUNQUE NASCE IN ITALIA E ALL’ABOLIZIONE DEL REATO DI CLANDESTINITA’?
- SE NO BENVENUTI TRA COLORO CHE SI BATTONO PER L’UGUAGLIANZA DEGLI ESSERI UMANI
- SE SI’ BUONA PERMANENZA NEL CAMPO AVVERSO, INSIEME AI LEGHISTI
Prego non risponda a me, risponda alla sua coscienza.
Punto, basta, stop, alt, fine della discussione (che non riaprirò), avanti il prossimo…
Ma lei signor rossi conosce la differenza fra profugo e clandestino? Perché altrimenti gliela spiego volentieri, profugo e' colui che scappa da una guerra da una carestia da una persecuzione ed approda in un paese straniero, che ne riconosce i diritto, lo dichiara rifugiato e gli da asilo, clandestino e' chi non ha nessun diritto di essere in un paese straniero in quanto non scappa da nulla, ma tenta di vivere in un altro paese anche se poteva stare a casa sua, secondo me i primi soggetti sono da accogliere,i secondi no , poi de gustibus...........
Claudio Peragina
Gentile Signor Peragina, la ringrazio per il suo essere sintetico, lo sarò anche io:
a) se lei davvero pensa che la parte preponderante di quei disgraziati morti anche per mancanza di civiltà e carità del nostro paese “poteva starsene a casa sua” penso abiti su Saturno;
b) in linea generale, quanto allo spiegare, non penso che lei Peragina possa spiegarmi la benché minima cippa.
ossequi
Cari lettori spero di darvi modo nei prossimi giorni di leggere qualche cosa di complessivamente più intelligente e meno palloso.