Sempre che non sia troppo tardi, alla luce livida di quanto sta succedendo nei vari focolai di protesta che percorrono il paese, alla fine, visto come era cominciato, forse si può dire che il 2013 poteva andare anche peggio. Era cominciato col palazzinaro televisivo di nuovo al governo per interposte persone assieme a tutta la compagnia di giro del gruppo dirigente pd anch’essa al governo per interposte persone: Il nonno, lo zio, il nipote. Ma si sa che la paura fa novanta e in questo caso probabilmente ha fatto novantuno.
Sarà stata la paura dei 5 stelle, sarà stata la paura dell’insofferenza oramai diffusissima verso una classe dirigente che sgoverna il paese da vent’anni e lo ha ridotto a brandelli, sarà stato il caso o la cieca fortuna fatto sta che il pregiudicato è fuori dal Parlamento, l’Alfano (ma chi l’avrebbe detto) si è smarcato dal suo vecchio padrone (a breve vedremo se è vero o si tratta semplicemente del gioco sui due tavoli), il Renzi ha stravinto le primarie e, a rigor di logica, la classe dirigente del pd sia centrale che periferica dovrà cercarsi una panchina ai giardinetti (anche qui a breve vedremo).
Insomma, nella seconda metà dell’anno le notizie capaci di accendere speranze non sono mancate.
Se tanto mi dà tanto, e a giudicare dai discorsi sconclusionati che l’ex comico genovese sta facendo con frequenza ormai preoccupante, il prossimo turno dovrebbe essere il suo ed è augurabile che i ragazzi i quali, inutile negarlo, nel suo nome sono stati eletti in Parlamento comincino a rifletterci con una certa urgenza.