Siccome cronografi d’Elvezia puntuali, per la duodecima consecutiva volta, in otto arditi giunsero sul moletto della capitaneria in su la Darsena Medicea, e da là senza indugio si gittarono tra le algide onde del mar dicembrino e, rari nantes in gurgite vasto, raggiunsero nel tripudio della festante plebe il Molo Gallo.
Scusate l’attacco in stile aulico ma era tanto per fare pendant con il grazioso costumino anni ’20 a strisce verticali bianche e rosse (colori dell’Elba e Cosmopoli) che i partecipanti alla ormai tradizionale nuotata ferajese della Vigilia di Natale, come è possibile constatare dalle foto, stavolta indossavano.
Quanto all’aspetto “fashion”, c’è da aggiungere però la nota distintiva che si era concessa il decano, giunto sicuro benché ultimo alla meta (dopo aver inscenato a mezza strada un finto malore con tanto di lancio di inutile ciambella) .
Il sessantaseienne architetto Arcangelo Serena (più noto come Lolo) sfoggiava infatti una stupenda cuffia con tanto di pinnetta da squalo che mandò in visibilio in particolare la parte femminea del pubblico presente.
Da segnalare che nella edizione 2013 c’è stato il debutto (previo solenne giuramento) nella confraternita acquatica di Luca Bellosi, che si è unito al Vicedecano Natalino Giulianetti (in forma eccellente, senza neanche un filo di quella pancetta senile che qui si chiama “buzzo di salpa”), ed è doveroso precisare che il resto della squadra era costituito da Claudio Giani (detto Pilade), Federico e Marco Prianti, Simone Sgherri e Lorenzo Cottone.
Da aggiungere che alcuni degli otto magnifici appena giunti a destinazione non paghi, si rifiondavano "a coffa" in acqua con il deciso intento di "battezzare" con gli spruzzi i più vicini spettatori a banchina che mostravano di gradire molto (con la sola eccezione di un "latumammalosoio" volante non identificato) . Sull’impresa vigilò l’immancabile barca di appoggio, per l’occasione guarnita di campanacci vari e la Motovedetta della Capitaneria.
Ma su tutti vigilava Paolo Magagnini giunto in punta al Molo del Gallo con l’autoambulanza della Croce Verde ed uno stuolo di aiutanti soccorritori in sgargiante divisa. Mentre i baldi (più o meno) giovani reduci dalla nuotata, posando per le foto di rito ed asciugandosi, mostravano si essere in perfetta salute, Magagnini se ne andava via scrollando le spalle: “Anche questa volta – diceva – non m'avete fatto lavora'!”