Sconosciuto signore
Ci ho messo un po’ a farmi sbollire la rabbia, che non è mai buona consigliera quando si scrive, ma mi capirà, io conosco quel bambino con la mano ferita, non posso per deontologia professionale rivelare la sua identità, ma è figlio di una cara amica, l’ho visto giocare con i miei nipoti, mi sento personalmente toccato dalla disavventura che sta patendo in queste ore.
Lei è quell’incosciente che ha lanciato un botto sugli scogli del Grigolo, non faccia il furbo, si è accorto benissimo che non è scoppiato, se ne è accorto immediatamente che non ha fatto lo sperato “Bum”, pure nei presumibili fumi dell’alcol, magari si è pure dispiaciuto, ma non si è minimamente preoccupato, come avrebbe fatto una persona civile qualsiasi di andarlo, a recuperare (atteso che tra le persone civili ci sia chi si diletta a sparare inutili, nocivi, fastidiosi e pericolosi botti) ed a renderlo inerte.
No, caro signore, lei se ne è bellamente impippato, ed ha lasciato su quegli scogli un pericolo, una bomba, una trappola in cui è andato a cadere un bambino che rischia (anche se speriamo ferventemente di no) di portarsi addosso, almeno per un buon tratto di vita, le conseguenze della sua voglia di fare “Bum” e del suo incosciente comportamento a “Bum” fallito.
Se Lei fosse un uomo (non credo sia una donna, loro per natura sono meno inclini alle stronzate esplosive) degno di tale nome, la prima cosa che le spetterebbe di fare sarebbe manifestarsi a quella madre e chiederle scusa; ma non credo lo farà.
Le auguro quindi di non dormire dalla vergogna e dal senso di colpa, e se per avventura di addormentasse le auguro incubi nei quali il suo giocattolo esploda tra le sue di mani o sotto le sue amatissime palle.
Cari amministratori della mia città, qualche giorno fa vi ho formulato la stessa richiesta in modo “leggero”, ora scandisco le parole: METTETE DA SUBITO AL BANDO L’USO DI QUELLA ROBACCIA SU QUESTO TERRITORIO se volete mantenere almeno un minimo della mia personale stima.