Sono grato al Presidente Napolitano, negli anni lontani fra il 1984 e il 1992, per il suo non essersi opposto, al contrario di quanto forse avrebbe fatto Enrico Berlinguer, mancato appunto nell'84, all’abolizione della “scala mobile” operata dai governi Craxi e Amato. Troppi soldi in tasca rischiavano di rammollirci.
Sono grato al Presidente Napolitano per essersi opposto, nel 1993, quale Presidente della Camera, all’esibizione degli originali dei bilanci dei Partiti Politici richiesti dal magistrato Gherardo Colombo per verificare se alcune contribuzioni a esponenti politici indagati fossero state dichiarate. Occhio non vede cuore non duole.
Sono grato al Presidente Napolitano per la dichiarazione di voto a nome dell’allora PDS sulla fiducia al primo Governo dell’attuale pregiudicato Berlusconi. Lo stesso Berlusca si congratulò con lui. Il Nap auspicava in quel discorso “una linea di confronto non distruttiva tra maggioranza ed opposizione”. La porta al radioso ventennio berlusconiano era spalancata. Correva il 1994.
Sono grato al Presidente Napolitano, allora Ministro dell’Interno, per non aver fiatato quando, nel 1997, il pentito di camorra Carmine Schiavone rese edotta la Commissione Antimafia dell’interramento di rifiuti speciali e/o pericolosi che avveniva già da tempo nelle campagne della Campania. La Commissione per non preoccuparci inutilmente, secretò il tutto e così è stato fino all’anno scorso in modo che la mozzarella potesse continuare senza problemi a rallegrare le tavole degli italiani.
Sono grato al Presidente Napolitano per essersi, sempre da Ministro dell’Interno, fatto scappare il povero vecchio Licio Gelli il giorno stesso della sua condanna definitiva per depistaggio, aggravato dalle finalità di terrorismo, sulla strage di Bologna. Era il 28 Aprile 1998.
Sono grato al Presidente Napolitano per non averci fatto votare quando, nel novembre del 2011, il pregiudicato si dimise da Presidente del Consiglio. Il Nap già da qualche mese stava allenando Mario Monti a farci digerire la purga delle pensioni e un ulteriore ridimensionamento dei diritti. A novembre l’affondo: Monti diventa presidente del consiglio e, con l’appoggio di B e del PD, la purga viene somministrata: ci sentiamo tutti più giovani.
Sono grato al Presidente Napolitano sia per essersi fatto (mi correggo, aver accettato di farsi) rieleggere al posto di Rodotà o Prodi nel 2013, sia, quasi contemporaneamente, per aver estratto dal cilindro il governo zionipote Letta, senza il quale saremmo dovuti tornare a votare e si correva il rischio che vincesse il M5S. Per inciso il governo LettaLetta è sostenuto, come del resto Nap auspicava già nel 94, sia dal solito pregiudicato, direttamente o tramite Angelino, sia dal PD, prima col segretario Epifani, ora col novello Renzi, quello che dovrebbe cambiare verso o forse versare cambio, non ho ancora capito bene.
Arrivato a questo punto, come si usa dire, di gratitudine sono colmo, Presidente Napolitano, ma proprio colmo. Voglio sperare davvero di non doverla ringraziare più di niente.
Aggiornamento: il Governo ora ha cambiato nome. Vedremo presto se cambierà anche verso.