Piazza Gori, nel cuore del cuore di Portoferraio, ci fermiamo sotto la lapide in rilievo dalla quale il baffuto poeta anarchico e la nuda musa che gli sta accanto contemplano lo squallore: rarissimi pomeridiani passanti e stampati nel muso al Palazzo della Biscotteria, due cartelli con su “Affittasi” che campeggiano sulle vetrine di due fondi che fino a qualche anno fa avrebbero fatto gola a qualsiasi commerciante; è proprio la piazza di Mortoferraio, coll'ex-palazzo delle poste serrato e probabilmente inutilizzato da qui all’eternità, col muretto delle scale esterne del comune scalcinato, piazza Gori come monumento e metafora di un fallimento amministrativo.
Torniamo con la memoria alle discussioni di venti e più anni fa, che si articolavano in stanze che davano su piazza Gori, ed alle nostre fortissime incazzature “urbanistiche”, con le amministrazioni di destra e (si fa per dire) di sinistra, che si succedevano facendo a gara a chi più consentiva di impestare (a popolazione residente pressoché invariata) di asfalto e cemento le campagne ferajesi e di costruire case su case, condomini "brianzoli" su casupole e villette e supermercati su supermercati.
Torniamo alle nostre nere profezie ripetute mille volte: “Fave lesse, così ammazzate centro storico, che si svuoterà, diventerà tutto un secondocasume, un mega-residence stagionale sempre più cimiteriale per nove mesi l’anno, così state distruggendo la rete del piccolo commercio, così state spappolando l’anima profonda di questa città…”
Quello che al massimo ottenevamo era un’alzata di spalle: le betoniere, come i soldi, giravano senza sosta; si poteva, in nome di trascurabili cose come il paesaggio, la cultura, la qualità della vita, fermare la gloriosa macchina da guerra economica dello “sviluppo” che ci arricchiva tutti?
Com’è finita? È finita come vedete, cari ferajesi dominanti e decidenti o anche semplicemente acquiescenti, anzi, magari fosse finita, perché quei “VENDESI” e “AFFITTASI” che non avevamo mai visto tra le mura di Cosimo aumenteranno di qui a qualche mese in maniera vertiginosa, potete contarci, potete rimetterci l’orologio.
Ben vi sta, e speriamo solo che i vostri figli e nipoti siano un po’ meno ghiozzi di voi, che vogliano bene a Portoferraio e a quest’isola non come voi “a discorsi”, ma nella sostanza, speriamo che non aggiungano altri danni a quelli irreparabili che avete combinato.
Speriamo che almeno loro capiscano cosa significa: “alla gallina ingorda gli stiantò il gozzo”.