La giornata ferajese trascorsa mentre circolavano sempre più insistenti voci di serrate trattative per ricompattare il centrodestra si è chiusa con un serotino colpo di scena, costituito da un annuncio titolato: “Portoferraio: Ferrari, Marini e Bosi” apparso sulla pagina Face Book del Sindaco di Capoliveri Ruggero Barbetti, che definire “sorprendente” è riduttivo, ed il cui testo riproduciamo qui di seguito:
Molti amici mi chiedono di esplicitare meglio quello che ho scritto qualche giorno fa su Francesco Bosi. Non posso che confermare la stima e l’affetto che mi lega a Francesco. Ormai la nostra conoscenza è diventata storia. Dal 1999 al 2004 io Sindaco di Capoliveri e lui di Rio Marina. Poi dal 2002 al 2006 io commissario del Parco e lui dal 2004 al 2009 Sindaco di Rio Marina. Tante battaglie insieme non si possono dimenticare. Come non posso dimenticare la sua ricerca della mediazione, la ricerca del compromesso (sempre a favore dei cittadini di Rio) quando io ero al Parco e lui voleva dividere i proventi del Demanio sempre negli interessi del suo comune. Ti stancava sul tempo fino a che tu dicevi che aveva ragione lui. Non posso neanche dimenticare l’onore che mi concesse quando io e pochi altri amici fummo suoi invitati come oratori alla presentazione del suo libro avvenuta il 6 agosto 2010 a Rio Marina. Per descrivere il nostro forte legame voglio dire cosa mi scrisse nella sua dedica: “All’amico Ruggero, che come me vive i problemi della nostra isola, con la speranza che condivida la mia “idea dell’Elba” e voglia battersi con la sua nota intelligenza e determinazione. Tuo Francesco Bosi”.
Questo è il rapporto che ho sempre avuto con Francesco. Una grande stima che ritengo altrettanto ricambiata. Il nostro passato non può sicuramente essere cancellato. Pochi giorni fa ero fuori Elba in viaggio e mi arrivavano notizie frammentate su una Sua discesa in campo come Sindaco di Portoferraio. L’ho vissuta come una violenza, dopo tante mediazioni eravamo arrivati ad una sintesi e sembrava che tutto volgesse per il meglio. Francesco invece, senza mediazioni e senza parlarne con nessuno, ha deciso di scendere in campo come candidato a Sindaco di Portoferraio. Conoscendolo e conoscendo il legame di amicizia che mi lega a lui, l’ho vissuto come un tradimento. E lì, preso dalla foga, ho sbagliato. Ho sbagliato i toni e ho sbagliato le parole che sono uscite dalla tastiera ma che non rispettano assolutamente il mio pensiero. Parole che, vista la sua reazione, hanno purtroppo ferito Francesco. Di questo mi scuso con lui e con la sua famiglia. Avremo modo di incontrarci e di abbracciarci come si conviene tra due vecchi amici. Nel contempo chiedo a Francesco di ragionare sulla sua discesa in campo. Lui è un uomo delle istituzioni, un uomo di Stato che ha servito il suo paese con onore, onestà e dedizione. Conoscendolo, sono sicuro che con grande serenità prenderà la decisione più giusta nell’interesse di Portoferraio e dell’Elba.
Con sincera ed immutata stima e affetto
Ruggero Barbetti
La prima cosa che abbiamo fatto è stato scrivere sotto a commento: "Boia Ruggero... mi ci so' messo a piange'... te lo giuro"
Più che presentare delle semplici scuse insomma, ci sembrava un "mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa" penitenziale, troppo lacrimevole e troppo affettato per essere preso per buono, anche perché proponeva una "ricostruzione" della genesi del tremendo peccato commesso dal penitente che non stava minimamente in piedi.
Barbetti che si mette il cilicio e confessa: "Perdonatemi Padre ma ero preso dalla foga"? Ma se sapevamo ore ed ore prima, dell'arrivo di un suo "rovente" comunicato, quello che abbiamo definito bonariamente "incinghialito"! ... e poi quanto è durata questa "foga"? Almeno diversi giorni perché l'atteggiamento di sfida barbettiano è continuato anche dopo le reazioni dell'onorevole Bosi, ben dopo la minaccia di azioni legali alla quale Barbetti rispondeva: "I deboli querelano, i forti si difendono con argomenti". Una foga long during!
Non sappiamo se di qui a qualche ora nella prevista conferenza-stampa Bosi annuncerà di fare il passo indietro dopo aver fatto il passo avanti (un po’ la stessa manfrina piaggese di orellanno) e se si allontanerà dall’isola potendosi comunque gloriare di aver fatto da mastice dei cocci di un risaldato centrodestra, ma le “sperticate scuse” di Barbetti a Bosi conducono a questo scenario.
Intendiamoci, un centrodestra portoferraiese che avesse ritrovato la sua unità, dovrebbe essere salutato come un fatto positivo dai cittadini che vi si identificano (e paradossalmente pure dal centrosinistra che, se vincesse, trarrebbe maggiore legittimazione a governare), ma meglio sarebbe stato risparmiare alla cittadinanza tutta qualche “baruffa chiozzotta” (talvolta pure ghiozzotta) e qualche teatrino.
Tutti insieme appassionatamente, quindi, dopo essersele date di santa ragione? Se ci si è arrivati l’accordo deve essere stato faticoso , non potendo prescindere da una riconciliazione dei grandi sponsor venuti a diverbio, ed il primo ad attaccare doveva scusarsi.
La cosa si è compiuta, ma sono state scuse ben strane, esagerate, cantate decisamente troppo sopra le righe: per quanto conosciamo Barbetti e la sua innegabile astuzia ci domandiamo se giungendo ad un passo dalla figurata genuflessione, dopo aver cantato le lodi dell'ingiustamente vituperato, intendeva farle risultare più credibili o meno credibili, ma propendiamo per la seconda.