Grazie Bianca
Grazie Bianca che sei entrata in punta di zampe più di tre anni fa, con la tua padrona, in questa casa, e che hai saputo sempre gestire con gentilezza la tua mole da cagnona.
Grazie per la compagnia discreta che mi hai fatto nelle migliaia di ore trascorse con te e Zippamilla, bisbeticissima gatta che, come mai nessuno prima, avevi saputo conquistare, farti amica e perfino complice.
Grazie per gli occhi dolci di esagerata riconoscenza che mi facevi per una crosta di formaggio o una carezza.
Grazie per avermi fatto moccolare, ma poi alzare il culo dalla sedia per portarti fuori, vincendo la mia sconfinata prigrizia, per avermi fatto lasciare, di giorno o nel cuore della notte, questa fumosa stanza, piena di invisibili onde e di artefatte immagini della realtà, trascinandomi nel mondo su per Val di Denari a vedere il sole o le stelle, a respirare aria pulita e vera, ed a camminare nei campi tra l’erba alta in cui ti divertivi come una matta a rotolarti emettendo mugolii di piacere.
Grazie per la educata parsimonia con cui usavi il tuo vocione, per la pazienza con cui fronteggiavi le invasioni barbariche dei bimbi che spesso piombavano qui, e che ti usavano come un grande giocattolo animato, grazie per la gentilezza con cui coglievi dalle minuscole dita di Frida una mollica di pane.
Grazie per aver accolto scodinzolando chiunque entrasse in questa casa, grazie per non aver mai usato la tua forza contro nessuno.
Grazie per avermi insegnato da vecchio, come un alunno ciuco, ad essere meno antropocentrico, a rispettare la vita non solo dei bipedi.
E grazie perfino per come ci hai lasciati, addormentandoti per sempre, in silenzio, cinque minuti dopo il tuo ultimo tranquillo giro di ispezione in cucina per capire cosa bolliva in pentola, dopo esserti sdraiata in corridoio al tuo posto preferito, ed aver tirato su il naso per annusare, ancora una volta, l’aria fresca della primavera che entrava dalla finestra aperta.
Grazie Bianca