Domenica pomeriggio la scena era questa, e non ha certo bisogno di commenti.
Dopo lo sbarco, tanta gente si era appostata in via Guerrazzi, all’altezza del voltone, nell’attesa di vedere da vicino Napoleone ovviamente.
Mancava poco, veramente poco al passaggio dell’imperatore, delle truppe, di tutto il resto e
l’eco dei tamburi, seppur in lontananza, era già origliabile, quando ecco che….pprrr, pprrrrrrrrrr….
Un motorino!
Ma sì dai, non facciamoci mancare niente.
Un cinquantino un po’ datato avanti adagio tra la folla, col suo bel ronzare a sovrapporsi e sovrastare il rumore dei tamburi che veniva dalla piazza era proprio quello che ci voleva, come si dice in gergo: “era il suo”.
Pizzicotto sulla guancia a quel punto (m'attasto se ci so'!)
O come, qui è tutto blindato, a minuti passa il corteo e tranquillo e beato ti sbuca un motorino?
E invece sì. E il conducente (senza casco ma co’ un foularino) cosa fa? Tira di lungo, magari alla svelta e (per quanto possibile) alla zitta, abbandonando la scena?
Macché, posteggia a destra (nel passaggio pedonale) e fa dietrofront, si incammina all’ingiù con nonchalance, salutando in qua e in là qualche conoscente sparso nel pubblico.
Un’attempata turista bolognese fa al suo vicino:
“Ma chi è, Napoleone?”
Lui, evidentemente del posto, gli risponde:
“No, seeeee, è un monello”.
“Un monello così vecchietto? e chi sarebbe?”
“Napoleone appunto”.
“Come, scusi?”
“Sì, de noantri - tra ta ta, tra ta ta, tra ta ta ta ta ta ta ta! TRA TA TA, TRA TA TA, TRA TA TA TA TA TA TA, nel frattempo il corteo sopraggiungeva facendo capolino - ma lasciamo perde”.
Secondasecca