Fronte del porto, ovverosia versante dei collegamenti marittimi: c'è un bel bolleggiume, nel breve volgere di qualche mese dal sommesso mugugno dei singoli siamo approdati all’ululante incazzatura di massa per i magnifici effetti della privatizzazione della Toremar che ormai stanno sotto gli occhi (e sulle palle) di tutti gli indigeni ilvati, e di tutti quei tapini costretti quotidianamente a guadagnarsi la pagnotta di qua dal bozzo.
Lo sconcerto serpeggia perfino nelle un giorno serrate fila dei piddini che i loro petti offrivano a usbergo dell’assessore Marameo Birignao Ceccobao, grande continuatore delle gesta del Conti, ed a difesa della Regione Toscana, Rossa sì, che però quando si mette in capo di fare le scelte autenticamente di destra non è seconda a proprio a nessuno: la legge elettorale ad esempio (quella veltroniana regionale fa ancora più schifo, se possibile, di quella nazionale) o appunto la spericolata iper-liberista scelta della privatizzazione totale di Toremar, laddove le altre regioni insulo-munite, più prudentemente, decidevano di tenere le zampe (e quindi un vero controllo) in Caremar, Saremar e Siremar.
La fanfara dei bersanieri d’isola sfilando di corsa suonò a quella totale privatizzazione (poi rivelatasi mobizzazione) festose note, ed i capintesta piddici di qua e di là dal canale, gareggiarono nello spiegarci quanto magnifiche e progressive sarebbero state le sorti del nostro navigare, grazie alla lungimiranza delle mosse compiute, alzando poi il ditino ammonitore verso di noi che scettici, negativi e disfattisti osammo affermare: “Bimbi, qui lo stiamo prendendo di poppa, e non è mica vento!”
Ora quelli di SEL, inveleniti, chiedono la testa (ma diremmo, a foto vista, la chiorba) del ferroviere Cecccobao (mica per scherzo disse che non voleva fare l’armatore, è dipendente di Trenitalia) , bene, nel remotissimo caso che il nostro decidesse di farci una grazia seguendo le scelte in rima baciata del proverbiale Baglioni, facciamo voti che il prossimo assessore ai trasporti di una regione tanto intrisa di Tirreno, sia sottoposto a dei test preventivi di minima conoscenza marittima quali: saper distinguere una capra da un pedalò, la carta nautica dalla carta igienica e un giubbotto di salvataggio da una camicia forza.