Dopo alcune settimane ho fatto la mia rentrée pubblica, faticosa, perché col tempo mi piace sempre di più stare “intanato” in casa: affacciato alla finestra sul mondo della rete, tra i libri che continuo a comprare in numero superiore di quello che riesco a leggere o davanti ai fornelli; ma non potevo mancare l’occasione di tornare a passeggiare tra l’opus reticolatum (che non serve, al contrario di quello che pensa il candidato/a, a tenere lontani i cinghiali) delle Grotte.
Quasi subito mi sono imbattuto in un gruppetto di amiche che, da coerenti estimatrici dall’archelogia e delle antichità, mi hanno calorosamente festeggiato.
Una passa il limite dell’autolesionismo: “Ti vogliamo sindaco!”. Rispondo per le rime: “Non so’ mica malato!” “Cioè cioè – aggiusto, visto che qualche guaio ce l’ho – non so’ mica malato di protagonismo, il mi’ tempo è passato … il meglio che posso fa’ è insegna’ quel po’ di mestiere che c’ho, no fanne uno novo ”
E si passa ad altro spettegolando sui presenti, ma restando in argomento: “Boia deh quanta gente – dice una delle mie amiche – però se ‘un cerano candidati s’era la metà!” e via tagliando e cucendo “cappottini” che, anche se sulla spianata della Villa Romana incomincia a fare freschino, non sono certo di stagione.
Una, sciolto il crocchio, ritorna sul discorso iniziale:
“Pero io il voto te l’avrei dato …”
“L’hai letto - le chiediamo – Comma 22 ?”
“No cos’è?”
“E’ un romanzo umoristico e antimilitarista, ambientato a Pianosa, dove si immagina ci sia stata una base aerea americana durante la seconda guerra mondiale, e tutti fanno i peggio imbrogli per evita’ di lasciacci le penne. Ma il Comma 22 del regolamento dice: “Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo"”
La mia interlocutrice è un po’ interdetta, non trova il nesso, provo a spiegarlo:
“Visto come hai appezzato quelli che si so’ presentati, ho idea che mi voteresti perché ‘un mi so’ presentato, ma, se mi fossi presentato, forse ‘un m’avresti votato..”
Ci riflette un po’, poi ride e dice: “Capace che hai anche ragione”