Oggi piangiamo un uomo perbene.
Ugo per noi era “il babbo dei bimbi”, come ci chiamava lui, anche quando i “bimbi” erano diventati grandi, padri o madri di famiglia, questi eravamo per lui.. I bimbi che adolescenti gli invadevano la taverna ogni sabato, che gli impaurivano le galline, i bimbi che lui accoglieva da impeccabile “padrone di casa”, ai quali, ad una certa ora, portava una sacchettata di ciccia e diceva. “questa ve la do io!”..
Ugo era il Babbo di Emiliano. Un babbo straordinario, capace di un amore straripante per un figlio che non gli aveva portato la natura, ma in “dote” una moglie adorata e che lo ha adorato. Un ragazzo che ha saputo cogliere tutti gli aspetti migliori di Ugo, ne ha fatto tesoro, per diventare quell’amico e quell'uomo straordinario che è oggi.. uno di quegli amici che ringrazi di aver incrociato sulla tua strada, che sei fortunato ad avere vicino..che ti fa ricordare che gli amici veri esistono.
Ricordo quando ebbi l’onore di essere presente il giorno in cui Emiliano “chiese in sposa” sua moglie in quel di Combai. Ricordo gli occhi pieni di lacrime di Ugo e Daniela e dei loro consuoceri, quegli occhi che guardavano con orgoglio quel figlio che era diventato un uomo. Ricordo l’immensa gioia della nascita di Elena e di Amina.
Ricordo quando Ugo mi veniva a prendere con la sua Jeep per tagliare la legna che avevamo preparato a casa mia, contrattando la percentuale di legna da lasciargli tranne poi, a fine giornata, tornarmene con tutta la mia ed anche un po’ della sua, che “è bella secca e brucia subito”.
Quando ho saputo della grave malattia che lo aveva colpito per giorni non ho saputo trattenere le lacrime comprendendo la gravità della situazione.
Oggi diamo l’addio a questo amico che vogliamo ricordare sorridente tra i suoi cari.. che immaginiamo sulla sua Jeep, con Jack, Goya, Roj e forse il mio Baru' che gli corrono intorno, a cui porgiamo il nostro ultimo commosso saluto perché ci sentiamo onorati di averlo incontrato durante la nostra vita..