Dopo l’ordinanza del GIP della Procura di Livorno, il Comando della Stazione dl Corpo Forestale di Portoferraio ha proceduto al sequestro penale preventivo di un fabbricato nel Comune di Capoliveri.
Il CFS spiega in un comunicato che «Si tratta di un fabbricato ultimato di recente servito da una strada carrabile che nello scorso maggio 2015 era già stata sequestrata in via preventiva dall'Autorità Giudiziaria in quanto realizzata in bosco di pino domestico».
Legambiente Arcipelago Toscano, che si era già complimentata con il Comando Stazione del CFS di Portoferraio per il sequestro penale della strada carrabile, aveva segnalato altri interventi in corso nella zona ed invitato l’Amministrazione Comunale di Capoliveri «a verificare se quanto realizzato in precedenza ed in corso di realizzazione nell’area attraversata e raggiunta dalla strada sequestrata dal CFS, è conforme agli strumenti urbanistici, ai vincoli paesaggistici ricadenti sull’area ed agli eventuali permessi rilasciati dallo stesso Comune».
L’Associazione ambientalista si complimenta nuovamente con il CFS e sottolinea: «Quello che viene da chiedersi ancora una volta, dopo il sequestro di falsi ruderi e gli abusi capoliveresi finiti nel mirino della magistratura, è come mai nessuno degli Enti preposti, al di fuori del CFS, si fosse accorto di una strada a due corsie aperta in un'area molto visibile e di un abuso edilizio di queste dimensioni in un’area a vincolo paesaggistico e difforme dagli strumenti urbanistici di Capoliveri».
Legambiente Arcipelago Toscano chiede «Massima severità contro i furbetti del cemento che si fanno beffe di leggi, norme e regolamenti e che vengano costretti a ripristinare l’ambiente ed il paesaggio che hanno ferito e a demolire gli abusi che hanno commesso».