Buongiorno Sig. Rossi,
le scrivo a proposto dell'articolo"L'ESCLUSIVA "CALETTA PRIVATA" DIETRO L'AGGRESSIONE AGLI ESCURSIONISTI ALL'ELBA". volevo sapere da lei, che sicuramente è più informato di me, se i suddetti proprietari della villa erano stati informati della riapertura del sentiero e se qualcuno ha fatto un opera di sensibilizzazione e coinvolgimento sempre degli stessi in questa opera di recupero.
Io non giustifico assolutamente l'azione violenta e vergognosa di queste persone, che in qualsiasi caso non avrebbero dovuto usare certi mezzi contro de pacifici escursionisti, ma a volte certe situazioni spiacevoli si potrebbero evitare, se nel nostro paese si iniziasse ad usare il principio della partecipazione e della condivisione prima di realizzare delle opere pubbliche, che magari sono di comune utilità, ma che se non condivise non sempre vengono pienamente comprese.
ripeto che questa mia è una domanda, perchè non so assolutamente quale sia stato il processo che ha portato alla riapertura del sentiero, voglio solo capire meglio la vicenda.
grazie e buon lavoro
Angelica Testa
Gentile Signora
Sulla parte pregressa della vicenda a cui lei si riferisce abbiamo limitate informazioni, siamo però certo che Umberto Segnini (l'organizzatore della manifestazione) aveva ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie per intervenire, che la fatidica mattina era presente alche l'Assessore Giusti e che il Sindaco Vanno Segnini ha chiesto ad altri Enti di intervenire.
Giriamo comunque la sua richiesta ai due soggetti più direttamente interessati, vale a dire il Comune di Campo nell'Elba che ha competenza territoriale (e che dovrebbe provvedere al suo mantenimento) ed in linea molto subordinata all'Ente Parco (che nel caso dichiara il nulla-osta al recupero), soggeti che ci auguriamo abbiano la cortesia si risponderle nel merito.
Ciò premesso ci consenta di osservare che quella strada è sempre esistita, è campionata e rilevabile in cartografia e ciò taglia ci pare la testa al toro (non c'era niente da ralizzare ex-novo ed eventualmente corcordare), la strada doveva cioè essere mantenuta aperta, ripristinarla quindi è stata azione legale corretta e normale, non altrettanto normale e corretto è stato chiuderla e pretendere di mantenerla chiusa, questo a proposito del chi doveva avvertire chi.
Infine è palmare che il sacrosanto diritto dei cittadini a percorrere il sentiero niente, ma proprio niente, ha a che vedere con la fantasiosa "violazione" compiuta di un presunto diritto di un privato ad essere "informato" del fatto che su una strada posta nelle sue adiacenze si compiva una normalissima operazione.
la ringraziamo per averci scritto
sergio rossi