Dopo l’aggressione di Pasquetta agli escursionisti che partecipavano all’inaugurazione del “sentiero dei rosmarini” che collega La Foce a Marina di Campo alla spiaggia di Fonza, dopo i ripetuti danneggiamenti alla segnaletica ed al piano di calpestio del percorso, dopo la guerra delle reti messe a chiudere il sentiero numero 48 che vengono divelte, ora viene fuori, carte catastali alla mano, che i proprietari della grande villa che rivendicano la proprietà esclusiva del sentiero e della costa, occupano in realtà solo una piccola parte del tracciato che, proprio perché antico sentiero interpoderale, percorre molte proprietà e il demanio statale.
Uno di questi proprietari, probabilmente quello che ha una delle estensioni di terreno più grande in località Ischia, ha scritto al sindaco di Campo nell’Elba Vanno Segnini una lettera inviata anche a Legambiente Arcipelago Toscano. Ecco cosa scrive: «Leggo da organi di stampa e dall'email di Legambiente, che riporto sotto, che in quella zona, rientrante nell'area protetta dal Parco dell'Arcipelago, sarebbero avvenute aggressioni a turisti in occasione della recente inaugurazione del cosiddetto "Sentiero dei rosmarini", presumibilmente a causa del fatto, riferito negli stessi articoli, che all'interno della mia proprietà sarebbero stati posizionati sbarramenti e/o recinzioni illegali allo scopo di ostruire gli antichi sentieri che la percorrono.
Tengo a precisare con fermezza che detti sbarramenti, se quanto descritto è effettivamente avvenuto, sono stati installati da parte di persone che non conosco e che non ho in alcun modo autorizzato, del cui operato ho saputo esclusivamente attraverso i suddetti comunicati.
Poiché non ho modo di venire all'Elba a breve per constatare quanto descritto, mi preme comunicare a Lei, per il ruolo che riveste, e a chiunque altro interessato che è mia intenzione rispettare e tutelare gli antichi sentieri e i percorsi del CAI che attraversano la mia proprietà, nonché proteggere la natura e l'intera area al meglio che potrò. La prego pertanto di considerarmi a disposizione del Comune di Campo e, beninteso, dell'Ente Parco per qualsiasi collaborazione io possa assicurare».
Legambiente commenta: «Come si vede, gli aggressori dei trekkers sono gli unici che vogliono chiudere un sentiero cartografato e campionato riaperto grazie al contributo di Acqua dell’Elba, al lavoro di Econauta e al patrocinio di Comune, Parco e Legambiente. La prepotenza di questi privati chi, oltre che di un bene pubblico, crede di essere padroni anche dei terreni altrui è ancora più intollerabile. Fortunatamente ci sono altri proprietari che vogliono che quel sentiero sia tenuto aperto e pulito, senza reti e filo spinato»,