Il 20 novembre dello scorso anno ho trovato sul parabrezza della mia autovettura parcheggiata davanti alla ex caserma dei Carabinieri in Calata Buccari (ora Argonauti), un preavviso di verbale di contravvenzione per aver occupato un posto riservato al personale dell’Arma dei Carabinieri.
Ho atteso che nei 90 giorni successivi mi venisse inviato il verbale. Attesa risultata vana. Successe la stessa cosa nel 2017. Un verbale mi fu notificato solo nel 2013. Presentai ricorso alla Prefettura di Livorno che lo accolse.
Mi dispiace non aver ricevuto un secondo verbale. Avrei fatto un altro ricorso al Giudice di pace, per avere conferma della corretteza di quanto sto sostenendo da anni: che l’Autorità portuale non è competente per la disciplina del traffico automobilistico e della sosta nel centro storico e che il Codice della strada consente la riserva di spazi per la sosta dei veicoli di servizio degli Organi di polizia stradale, ma non per quelli di proprietà del personale dipendente.
In questi ultimi anni, purtroppo, la “brutta abitudine” di riservare spazi di parcheggio per le autovetture di proprietà dei dipendenti, si è “dilatata”. Ha iniziato l’Autorità portuale nel 2007 con l’assegnazione, nel piazzale della Linguella, di 9 posti alla Capitaneria di porto e di altri 6 davanti alla ex Caserma dei Carabinieri. Quindi il Comune ne ha riservati 10 alla Guardia di finanza lungo il Viale che porta alla spiaggia delle Ghiaie; 6 alla Polizia di Stato e, sembra incredibile ma è vero, una ventina al servizio forestale dei Carabinieri nell’area retrostante la ex Caserma della Finanza. Addirittura 17 all’Arma dei Carabinieri nel triangolo di terreno antistante la nuova Caserma posta in Viale Elba, da molti anni destinato a parcheggio pubblico. Infine Il Comune, nel 2018, ha pensato bene di ridisegnare in calata Argonauti,con colore giallo, n°2 posti e di installare un cartello dove è scritto che sono a disposizione del “ personale in servizio presso la sede del Servizio navale dell’Arma dei Carabinieri”.
Ho più volte sollecitato l’Amministrazione comunale ad affermare la propria competenza e a rispettare (e far rispettare) il Codice della strada, ma le mie sollecitazioni non sono state ascoltate.
Eppure le norme del Codice della strada che attribuiscono ai Comuni una esclusiva competenza per la regolamentazione del traffico e della sosta nei centri abitati e per l’eventuale delimitazione di spazi per la sosta di determinate categorie di autoveicoli sono di una chiarezza cristallina. Non prestano assolutamente il fianco ad interpretazioni di comodo.
Per quanto concerne in particolare le riserve di posti , previste dall’art.7 del Codice, mi limito a citare una circolare del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 9 marzo 2009 dove è scritto che “spesso i Comuni hanno interpretato la citata disposizione (l’art.7) in maniera estensiva, confondendo l’interesse pubblico con l’utilità di alcuni soggetti che, anche nel caso in cui rivestono importanti cariche pubbliche, non possono godere di alcun privilegio sulle strade pubbliche”.
Chiedo, dunque, ai nuovi Amministratori di fare finalmente chiarezza e di adottare i provvedimenti necessari per porre fine, quanto prima, ad una intollebabile situazione di illegittimità.
Mi auguro che questa volta l’Amministrazione si muova. Visti i precedenti, ad essere sincero, non dovrei nutrire alcuna speranza. Ma, come si dice, la speranza è sempre l’ultima a morire.
Giovanni Fratini