Il Comandante Andrea Sirabella ha inviato una lunga lettera nella quale accusa in pratica tutti gli organi di informazione operanti all'Elba di aver dato rappresentazioni non veritiere e perfino lesive del suo onore in merito alla vexata quaestio del rinnovo della dirigenza della sezione portoferraiese della Lega Navale.
"In merito alla disinformazione e all’informazione distorta adottate in modo vergognoso da certi strumenti d’informazione in riguardo al rinnovo del direttivo della Lega Navale di Portoferraio, devo precisare, a tutela dell’immagine mia e del gruppo che con me ha partecipato alla tornata elettorale, che: Non esiste nessun versamento di € 3.000 in unica soluzione fatto alla posta di Portoferraio il sabato, episodio falso, messo in risalto per distorcere la realtà e dare l’immagine del golpe di stampo mafioso" afferma Andrea Sirabella, recentemente coinvolto in una polemica sorta in seguito alle elezioni per il nuovo direttivo della Lega Navale Italiana sezione di Portoferraio, annullate in seguito dalla Direzione Generale di Roma, a causa di un errore nella procedura.
Le affermazioni a cui Sirabella fa riferimento si riferiscono alle dichiarazioni che un socio storico della Lega Navale aveva rilasciato a questo giornale la sera di domenica 22 settembre, al termine delle discusse votazioni, il risultato delle quali vedeva Sirabella come nuovo Presidente per 5 voti di vantaggio sul Presidente uscente bruno Bozzoli, riportate nel seguente articolo http://www.elbareport.it/cronaca/item/6509-la-febbre-della-lega-navale-in-un-giorno-si-iscrivono-in-50-e-sirabella-batte-bozzoli e seguenti http://www.elbareport.it/cronaca/item/6580-ricorso-della-lega-navale-italiana-contro-lelezione-di-sirabella - http://www.elbareport.it/cronaca/item/6611-lega-navale-invalidata-lelezione-di-andrea-sirabella .
Nelle intenzioni di chi ci ha rilasciato tali dichiarazioni, c'era l'evidente intenzione di denunciare un comportamento, secondo lui, mirato ad influenzare l'esito della votazione, e questo sarebbe, sempre secondo il socio, evidenziato dal fatto che qualcuno aveva organizzato l'iscrizione in massa, fatto dimostrato dal versamento effettuato da un'unica mano.
Analizziamo quindi la veridicità di quanto affermato dal nostro interlocutore alla luce delle contestazioni sirabelliane ed anche alla luce di una successiva indagine e di verifiche documentali che abbiamo condotto sulla questione.
C'è del vero in quanto sostiene Sirabella, le quote versate corrispondono a 46 tessere, e non a 50 come erroneamente affermato nei precedenti articoli e anche la cifra totale è sensibilemente inferiore a 3000 euro, in quanto alcuni tesseramenti risultano a metà prezzo (30,00 euro anziché 60,00), probabilmente per riduzioni previste nei regolamenti della Lega Navale.
C'è poi la questione dei tempi, il denaro non è stato versato in un unico blocco.
Anche in questo caso, probabilmente, il nostro informatore è stato un po' approssimativo, in effetti, 15 quote su bollettini in ordine cronologico progressivo, dal 37 a 51, tutti compilati con la medesima calligrafia, sono stati versati il giorno 18 settembre, altri 31, sempre compilati dalla stessa mano, sono stati pagati dallo stesso ufficio postale, sabato 21 settembre. E di quanto sopra abbiamo prove e documentazioni.
E' quindi evidente che se non c'è stato una iscrizione ed un pagamento in un unico blocco c'è stata comunque una operazione condotta da un unico "collettore-compilatore e pagatore di bollettini" a blocchi spalmata da due giorni, il che non ci pare faccia molta differenza ai fini della rappresentazione di una (legittima per quanto eticamente discutibile) operazione di organizzazione del consenso intorno alla candidatura di Sirabella.
"Mi corre l’obbligo d’informare giornalisti e soci che, al fine di tutelare l’onorabilità mia e degli amici che con me sono impegnati in questo tentativo di rinnovamento della L.N.I. di Portoferraio, gli articoli e le dichiarazione pubblicate dalle varie testate giornalistiche sono al vaglio degli avvocati per eventuali denunce" conclude Sirabella.
A noi corre l'obbligo di ricordare a Sirabella che in nessun caso c'è stata quindi azione diffamatoria nei suoi confronti, o nei confronti di chicchessia, e che sarebbe al contrario da parte sua opportuno l'uso di un linguaggio più consono e rispettoso nei confronti di chi fa correttamente il proprio lavoro, tanto, almeno per quanto direttamente riguarda chi scrive, da essere uscito pulito per 8 consecutive volte in 40 anni di professione con migliaia di articoli scritti, da azioni a vario titolo istruite da "presunti offesi" nei suoi confronti SENZA RIPORTARE IN NESSUN GRADO DI GIUDIZIO CIVILE O PENALE CONDANNE DI SORTA o godere di alcun beneficio di legge. Attendiamo quindi le determinazioni del Comandante Sirabella e di chi ha incaricato di vagliare il nostro operato senza particolari patemi .