Legambiente Arcipelago Toscano si complimenta con il Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza (GDF ROAN) di Livorno, la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Porto Santo Stefano, Sea Shepherd Italia, la Guardia costiera di Porto Santo Stefano e il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per le due operazioni antibracconaggio effettuate nell’area di protezione integrale 1 di Giannutri.
Il sequestro di chilometri di palamiti all’interno di un’area tutelata integralmente e che fa parte di una Zona di protezione speciale dell’Unione europea e del Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos, conferma in tutta la loro gravità le denunce che Legambiente va facendo da anni sulla continua attività di bracconaggio – soprattutto nei mesi autunnali, invernali e primaverili – nelle aree marine di Giannutri (e non solo) che dovrebbero essere tutelate. La repressione del bracconaggio marino grazie a interventi come questi è molto importante, ma per difendere davvero il mare del Parco dai suoi nemici occorre che il governo assicuri, con un rafforzamento di forze dell’ordine dedicate, una presenza costante nelle isole che il Parlamento della Repubblica ha deciso di proteggere con diverse leggi dello Stato.
Senza una reale protezione – e un aumento delle sanzioni oggi ridicole - il 30% del mare tutelato che il nostro Paese si è impegnato a realizzare entro il 2030 sarà solo un segno sulla carta e l’Arcipelago Toscano ha bisogno di aree protette vere e non di segni sull’acqua e sulla carta.