La festa per l’abbattimento dell’Ecomostro di Procchio che gli ambientalisti elbani avevano programmato , di organizzare prima dell’estate, prendendo per buoni gli impegni della Regione e le dichiarazioni degli amministratori marcianesi, dovrà essere rimandata fino alla “rinfrescata”, dopo la stagione turistica.
Lo si apprende dal testo di un’ampia intervista rilasciata dal sindaco marcianese Anna Bulgaresi ai colleghi del Tirreno e dedicata ai destini di quella porcheria cementizia dalla travagliata storia (anche processuale) che ormai da un decennio fa brutta mostra di sé a Procchio.
La prima responsabilità del ritardo per il Sindaco è da ascrivere al tempo in più che la regione ha impiegato per assicurarsi di avere la disponibilità finanziaria dei 5 milioni di euro necessari al ripristino idrogeologico di Valle Grande.
Bulgaresi, probabilmente pressata pure dagli operatori turistici locali ha rimandato a dopo il 30 settembre per evitare che contemporaneamente alla presenza dei turisti si compissero dei lavori comportanti anche lo smuovere e mettere in circolo fino al mare l’idrico putridume accumulatosi negli anni presso la disgraziata struttura.
Ma ci sarebbe pure una questione relativa ad una trattativa con i proprietari dell’ecomostro che detenevano la certa autorizzazione a costruirne una parte del grosso complesso.
La scelta (in nessun caso indolore e connessa con l’eventuale uso dei volumi che dovrebbero realizzarsi) sarebbe tra l’abbattimento parziale, riducendo l’ecomostro ad ecomostriciattolo (sempre atteso che il ripristino dell’alveo del fosso lo consenta), ed il permettere alla proprietà di spostare in altra zona di Procchio i volumi autorizzati.