L’annuncio dato dal Sindaco di Marciana, Anna Bulgaresi, che l’Ecomostro di Procchio non verrà abbattuto immediatamente ma (forse) ad iniziare da fine settembre è una pessima notizia per chi, come Legambiente, aveva accolto con favore la decisione, dopo l’alluvione del novembre 2011, di fare finalmente piazza pulita di quello scempio urbanistico e ambientale.
Regione e Comune hanno probabilmente ceduto alle pressioni di chi non vedeva di buon occhio l’avvio dei demolizione all’inizio di una stagione estiva che si annuncia difficile, e se questo appare comprensibile, anche se non condivisibile, non sarebbero invece tollerabili “compensazioni” o “trattamenti di favore” verso i costruttori pistoiesi, coinvolti pesantemente nello scandalo edilizio di “Elbopoli”, che a Procchio hanno commesso un accertato abuso edilizio che riguarda una parte dell’Ecomostro e che hanno iniziato a costruire i loro mucchio di mini-appartamenti subito dopo l’altro alluvione del 2002, che mandò l’intera area sott’acqua, ignorando il chiaro rischio idrogeologico in una zona attraversata da diversi fossi.
La messa in sicurezza, che verrà fatta con soldi pubblici, deve servire a mettere in sicurezza Procchio, non un pezzo della speculazione edilizia bloccata dalla Magistratura.
L’Ecomostro va abbattuto completamente perché non solo è a rischio ma perché è esso stesso una delle cause, la principale, del rischio di alluvioni, uno dei moltiplicatori di rischio, avendo sconvolto l’assetto dell’area. Nessuna “compensazione” può avvenire nella stessa area dell’Ecomostro o nelle sue vicinanze. E se compensazione ci dovrà essere deve tener conto del danno inferto da questa scellerata speculazione al territorio di Procchio, alla sua immagine ed alla sua sicurezza.
Chi ha realizzato l’Ecomostro di Procchio non deve trarne nessun vantaggio, è la comunità che deve essere risarcita dagli errori fatti da chi ha realizzato e consentito questo enorme disastro urbanistico ed ambientale.
Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano