Cari Amici,
Vi scrivo preoccupato da Chiangrai, alla vigilia della mia partenza per rientrare all'Elba in occasione delle prossime Feste, essendo difficilissimo, per un viaggiatore, anche nell'era dell'informatica, avere notizie certe su quelli che sono gli orari di treni e bus su una linea che Trenitalia considera indebitamente come secondaria, facendo sentire gli Elbani ancora più "isolati" del necessario, come italiani di serie B, e rappresetando una barriera psicologica per i turisti che vorrebbero spendere le loro vacanze ed il loro poco denaro sulla nostra isola.
Parlo dei turisti e dei viaggiatori che si muovono all'antica, ovvero in treno, rispettando quelle bubbole ideologiche che ci vengono proposte, sul trasporto Eco Intelligente etc. Di fatto solo Bubbole! perchè nella realtà non c'è da parte dei padroni del vapore a Roma ed a Firenze, nessuna volontà di rendere appetibile, comodo, concorrenziale il trasporto su ferrovia, investendo tutto sul trasporto su gomma, almeno nelle tratte minori che assolvono ad una fondamentale funzione di ridistribuzione capillare del traffico di passeggeri non "autodotati".. Non sono un No TAV, credo che l'Italia non possa rinunciare, per altri motivi di opposizione ideologica, ad un sistema di treni veloci che la colleghino con il resto d'Europa, avanti a noi di mille anni luce, (AVE spagnola, TGV francese, ICE tedesca...) ma credo che la scelta TAV non dovrebbe monopolizzare energie ed attenzioni, e far precipatre nel baratro della trascuratezza ed inadeguatezza le ferrovie che Trenitalia chiama minori, come la nostra Piombino M.ma - Campiglia M.ma, che per almeno cento anni ha rappresentato il cordone ombelicale della nostra isola con il resto del Paese.
Vi farò sapere cosa mi aspetta il 23 dicembre al mio rientro in Italia dalla Thailandia, quando, dopo 3 aerei Chiangrai-Bangkok-Kuweit City-Fiumicino ed un treno da Fiumicino, arrivo a Campiglia Marittima alle 21.07, al momento ancora non lo so, nonostante abbia fuso il mio pc per attingere da internet le informazioni che, se ci sono, sono proprio ben nascoste e sicuramente non riportate nel sito delle FS, almeno per quanto riguarda i bus sostitutivi del servizio.
Giunto a Campiglia..., voi direte , sei a casa! ed invece no...il difficile comincia proprio da Campiglia, quando, venendo da un continente distante 6 fusi orari, penseresti di essere arrivato nel mondo emancipato, provenendo da quello sotto sviluppato.
Nello specifico, no so se gli abitanti di Campiglia M.ma e dintorni "sotto" sono sviluppati o meno, ma certo è che, arrivando a Campiglia Stazione, come me, da Fiumicino alle 21.07, i rischi sono enormi.
Se ci fosse un accidente di mezzo, basterebbe un calesse o la mia fida Lambretta 125 special con la quale facevo Campiglia - Piombino Porto, quando per 3 anni ho insegnato all'IPS Riparatori d'auto a Venturina, il problema non si porrebbe, l'ultima nave Toremar c'è alle 22.20, quindi avrei un largo margine...forse potrei farcela anche a piedi...
Ma se mi ricordo quello che mi è successo al precedente rientro dalla Thailandia lo scorso Aprile, sono arrivato ignaro come un bischerotto a Campiglia Stazione FS e mi sono ritrovato solo dentro la stazione deserta, biglietteria chiusa, bar (due) chiusi, Alberghi (due) chiusi, non un cane a cui chiedere informazioni, o meglio un cane c'era, il simulacro di Lampo, cane ferroviere, che mi guardava come per dirmi "O Bischero, cosa ti aspettavi in Italia?".
Conclusione...sono andato a piedi fino a Venturina (3 Km), trolley al seguito, ma non erano tanto le ruote del Trolley che rotolavano rumorosamente accompagnando i miei turbolenti pensieri.
Come compagno della forzata passeggiata un giovane studente del Liceo Classico di Cecina che aveva per insegnanti alcuni dei miei ex colleghi del Foresi, la Prof. Antonella Governi ed il Prof. Giovanni Pini.
Lo studente è stato di una gentilezza alla quale ormai non siamo più abituati ed ha trotterellato con me fino a Venturina, affrontando temi che sfiorvano l'esoterismo e la riforma della scuola, ha poi svegliato il propietario di un alberghetto e mi ha salutato attraverso la porta a vetri mentre mi dirigevo al meritato riposo, ormai al limite del colasso.
La mattina sveglataccia, ma tanto avevo 6 fusi orari, quindi in taxi alla stazione di Campiglia e quindi treno, forse bus, fino al porto, nave etc..
Nemmeno la Parigi Dakar è così impegnativa.
Forse sono un po' prevenuto, ...vi dirò poi, potete giurarci.
M.P.