Mi unisco al cordoglio per la scomparsa di Annamaria Carletti Marini, madre di Roberto Marini impegnato da anni in politica. Un triste evento di cui ho saputo solo da poco, dopo che le esequie erano già avvenute. Ero stato a visitarla, non molto tempo fa, alla residenza sanitaria assistenziale di San Giovanni, dove viveva da qualche tempo. Ho avuto un bel rapporto di amicizia e collaborazione, per molti anni, con la poetessa dell'Elba. Si era iscritta anche al nostro piccolo ma fiero Circolo culturale Sandro Pertini dell'Elba, associazione nata in seguito ad esperienze scolastiche vissute, con le mie classi, alla scuola media di viale Elba, fin dagli anni 80, quando andammo a incontrare il partigiano-presidente al Quirinale. La signora Carletti mi aveva consegnato, infatti, circa un anno fa, il suo ultimo scritto, realizzato completamente a mano, e non a caso era dedicato alla vita del Presidente della Repubblica più amato dagli italiani, al quale aveva dedicato anche delle poesie. Le aveva lette nelle riunioni che gli associati al Circolo tenevano periodicamente. Ho narrato più volte, anche in questo giornale online, con il quale collaboro da lustri, le sue imprese letterarie, segnate da diversi successi nel campo della produzione poetica, ma anche nella prosa, per cui ha ricevuto vari premi. E avevano apprezzato i suoi scritti due celebri scrittori, purtroppo anche loro scomparsi, Gaspare Barbiellini Amidei e Romano Battaglia, che avevano scritto le introduzioni ad alcuni libri di Annamaria. Ne ha realizzati più di 10. Poi nel 2015 il massimo riconoscimento l'ha avuto a Firenze, con l'affermazione della sua pubblicazione, "Le mie poesie" con la quale raccolse liriche di 17 anni del suo impegno, in un concorso fiorentino di valore internazionale che la portò ad essere premiata nel salone dei 500 del Palazzo della Signoria. Una manifestazione vinta anni prima da certo Mario Luzi, il massimo poeta del 900. La maestra vinse anche il concorso di poesia gestito dal compianto Giorgio Weiss, che si svolgeva a Capoliveri.
Quindi abbiamo perso una persona di valore, poetessa e scrittrice, ma prima ancora maestra appassionata ed accurata. Circa un anno fa mi fece vedere, più volte, tutte le produzioni dei suoi ragazzi, realizzate presso la scuola elementare di via Hugo a Portoferraio, di cui andava fiera. Senza dubbio in sua memoria, se il Circolo Pertini vivrà ancora, si potrebbe gestire un impegno, a lei intitolato, per favorire la produzione poetica e in prosa nelle scuole elbane. Ho verificato di persona, più volte, il bisogno dei ragazzi di cimentarsi anche in poesia e non a caso facemmo anche due pubblicazioni raccogliendo i loro scritti. La poesia, che è ritenuta, erroneamente, da molti, una forma di scrittura poco interessante e superata, è invece amata anche dai "figli del cellulare".
Stefano Bramanti