Gianluca Lorenzini Collodi Pronipote, traduce nel suo volume di poesie “Noi e l’Elba sottovento” l’amore per una terra amata, per quell’Isola che fu già frequentata dal nonno, il nipote di Carlo Lorenzini, il Collodi autore di Pinocchio, nel dopoguerra e che ha affascinato in tempi più recenti Gianluca e la sorella Paola, i pronipoti, creando un legame emotivo che si è tradotto in poesia.
Il volume che ha raccolto successo di critica e numerosi riconoscimenti e premi sarà presentato a Marciana Marina giovedì 5 settembre alle ore 21,30 per il ciclo Liberamente Libri organizzato dal Comune e dalla Pro Loco, presso il Giardino della Biblioteca Comunale in Via Pascoli. A parlarne con l’Autore la sorella Paola Lorenzini, la giornalista Patrizia Lupi e l’insegnante Maria Gabriella Bassani.
Gianluca Lorenzini ha avuto quest’anno diversi menzioni e premi fra i quali la menzione d’Onore al Premio letterario Argentario 2019 per la sua “Lirica articolata con accentuata forza espressiva - si legge nella motivazione - dedicata all'isola mediterranea, divinizzata perfino nello splendore cantato quando si è in sua estatica contemplazione. Nei versi intimi e partecipi, il sentimento identitario si esprime in totale e simbiotico divenire con la natura dei luoghi da cui attingere vigore e godimento, compatendo chi non prova stessa totale -azzarderemmo passionale e carnale- immersione. Intenso inno gioiosamente declinato nell'ottimo dinamismo espressivo per essere parte e condividere tale immensa bellezza.”
Gianluca Lorenzini, fiorentino doc, autore emergente si firma con lo pseudonimo Collodi Pronipote essendo il discendente di Carlo Lorenzini. Da lui prende l’ironia, l’umiltà, la toscanità ed il carattere gioviale e schietto, anche se riservato. “Romantico ad oltranza” si occupa di volontariato e sport anche se la passione per le parole lo ha portato a questa prima raccolta da esordiente. Natura, amore, speranza, rispetto, dialogo intergenerazionale, riflessioni sulla vita e sulla morte,questi alcuni dei temi della sua opera poetica che trova ispirazione nell’”Isola che c’è”, l’Isola d’Elba che definisce “l’estremo limbo baciato dagli angeli”