PORTOFERRAIO. Cesare Laugier de Bellecour, un portoferraiese della fine Settecento, di famiglia nobile venuta da Nancy, "vedrà" forse una cupola in vetro o plexiglas collocata sull'apertura del chiostro del Centro a lui dedicato, ora luogo di eventi culturali, infastidito non da nemici in armi, ma da irriverenti piccioni che hanno preso dimora in alcune parti della struttura. Arduo presentare un libro, fare un convegno, proiettare un film o visitare la biblioteca Foresiana o la pinacoteca, e dover fare i conti con le "tracce" lasciate ovunque dai pennuti. Carlo Rizzoli, assessore, e il suo staff sono alle prese con certe soluzioni tecniche, sentendo l'architetto Parigi, che propone la chiusura degli archi o addirittura del quadrilatero a cielo aperto che consente facilmente l'ingresso agli volatili. "Appena pronto il bilancio valuteremo- dice Rizzoli - ora in certe zone del De Laugier ci sono dissuasori ad aghi che hanno risolto il problema al 70%, ma i piccioni hanno fatto nidi lo stesso sotto certe travi. Poi io penso anche ad una soluzione già sperimentata in alcune città europee. Creare cioé una casina in legno, in un luogo opportuno, che possa attirare i pennuti e circoscrivere il problema, offrendo loro cibo e ricovero. Un modo anche di controllare la popolazione di volatili attraverso la sterilizzazione. Si fa per i gatti, non vedo perché non si possa fare per i piccioni". Tempi duri per i piccioni? Vedremo se il centro culturale si salverà dalla loro minaccia; il condottiero dell'impresa di Curtatone e Montanara, Laugier avrebbe gradito anche questa piccola vittoria.