Premesso che scrivo a titolo personale: quanto letto sui giornali è frutto di un dibattito interno proprio relativo all'opportunità di scrivere al sindaco Nogarin. O per lo meno io ho considerato così un post sulla pagina facebook del movimento locale, che proprio in questo modo era posto. Ed ho personalmente risposto proprio sull'operato di Nogarin rispetto ai "canoni" del movimento, non certo sulla moralità dell'architetto Maltinti, sulla quale non mi sono espresso né allora (ai tempi dell'arresto) né adesso. Sul suo curriculum si invece, e quello è nero su bianco. E ribadisco qui ciò che ho scritto, riportato dal giornalista del Tirreno (il quale mi ha definito "superattivista" quando non lo sono mai stato): l'architetto Maltinti ha un ottimo curriculum ma ha esperienza sostanzialmente, come è ovvio, nel suo lavoro di architetto e di urbanista. Dopo essere stato un dipendente pubblico in ruoli non dirigenziali ha fatto il salto essendo chiamata in ruoli di responsabilità a livello dirigenziale da vari Sindaci del centro destra elbano. Ed ha fatto, sostanzialmente, il capo ufficio tecnico. Come direbbe Di Pietro, "ma che ci azzecca" fare il Direttore Generale di un comune capoluogo di provincia, terzo della Toscana per abitanti?
Non che all'architetto Maltinti debba essere preclusa una tale chance, ci mancherebbe, magari si rivelerà la migliore dei direttori generali, ma non è sulla base di queste speranze e di un curriculum di tutt'altra natura che un Sindaco di un movimento che proclama trasparenza e partecipazione deve effettuare le sue scelte. Ci deve essere altro, nel bene o nel male. Nel bene? Perfetto, Nogarin potrebbe spiegare agli iscritti al movimento le ragioni della sua scelta, e perché essa sia la migliore possibile. Nel male? Si è letto e detto tanto di accordi a Livorno tra M5S e centro destra per far fuori la sinistra..... due più due fa quattro.
P.S. Sono dispiaciuto che un dibattito interno, seppure pubblico (nel senso che chiunque può accedere alla pagina Facebook del M5S locale), sia stato riportato in modo quanto meno "mirato" sulla stampa; mi dispiace perché è stata data la possibilità a chi voleva mal pensare di farlo e di gettare ulteriore benzina sul fuoco. Ho scritto personalmente al giornalista del Tirreno chiedendogliene conto, ma ha risposto che ritiene di aver ben fatto il suo lavoro. Io non vedo niente di buono nel trasformare in fango ogni cosa, senza alcun servizio né all'informazione né alla cittadinanza; ma mi sbaglierò, d'altra parte non faccio il giornalista.