Quello che è accaduto nell’ultimo consiglio comunale è a dir poco incredibile, il gruppo Liberi promuove all’attenzione del consiglio comunale una mozione, oggetto: le perplessità di fusione del comune di Capoliveri, nell’ipotetico comune unico, chiedendo di discutere i punti più critici che il nostro ente affronterebbe, se si formasse un solo comune, vantaggi e svantaggi di un unione, problemi dei quali si parla in maniera troppo astratta, e in sedi poco opportune, la mozione presentata dal Consigliere Martorella Fausto riportava considerazioni di carattere politico amministrativo di rilevanza territoriale, visto che l’integrazione o l’accorpamento del nostro comune in un ente superiore, coinvolge l’intera cittadinanza, problema di natura così rilevante che trova accoglimento anche nel nostro regolamento, al art. 8 che cita: Il consiglio comunale rappresenta la collettività comunale , e determina le l’indirizzo politico sociale ed economico del comune e ne controlla l’attuazione.
Rilevante quindi e di interesse popolare otre che totalmente legittima la richiesta del consigliere Martorella, di capire al volontà del consiglio sul comportamento da adottare, oltre che riconosciuta dal nostro regolamento all’art 28 comma d)che cita nella parta finale del suo contenuto la possibilità di formulare punti di merito sui criteri seguiti o che si intendono seguire nella trattazione di un determinato argomento politico amministrativo su fatti ai quali la collettività è interessata.
Credo che sia indiscutibile che la mozione sia di interesse collettivo, e ancor più indiscutibile che rappresenti , argomenti politico amministrativi, quindi la delegittimazione di questa mozione rappresenta un grave atto contro la democrazia e contro la libertà di espressione oltre che una palese violazione al nostro statuto e del nostro regolamento.
Le criticità che rileva la minoranza, vanno ben oltre il singolo caso, come fatto rilevare anche durante l’ultimo consiglio comunale , su ripetuti errori che ciclicamente si ripetono, quando i consiglieri sono chiamati al voto, errori spesso di forma ma che visto il nostro regolamento sono anche di sostanza, e vorrei portare come esempio la votazione effettuata all’ ultima seduta consiliare, sulle osservazioni al piano strutturale, affrontata in consiglio, riguardante le osservazioni dell’associazione campeggiatori (ci tengo a precisare totalmente legittime ) , nel caso di quella votazione e nel caso di qualunque votazioni dove un consigliere può avere interessi propri o parenti entro il quarto grado deve lasciare la sala del consiglio, così non è stato per la votazione effettuata nel consiglio del 31\03, infatti in quella votazione il consigliere Rotellini, che risulta anche essere anche un campeggiatore , non ha lasciato l’aula ma è rimasto seduto in consiglio, e pur astenendosi alla votazione e stato contato come presente, quindi aumentando il numero legale, nella votazione complessiva, requisito essenziale per approvare è il numero legale dei consiglieri, e in quel caso di specie, se si considera che il sindaco aveva abbandonato l’aula per incompatibilità, il numero degli assenti, e la possibilità della minoranza di lasciare la sala consigliare, non avremmo magari avuto la maggioranza necessaria alla votazione, votazione che a visto tra i suoi partecipanti anche una bellissima bambina di poco più di un anno che siedeva attenta tra le file dei consiglieri e non del pubblico. (ci auguriamo che nel conto dei favorevoli non ci sia anche il suo parere, perché non legittimata a stare in sala consiliare, -almeno per ora-).
Nella discussione di forma e sostanza abbiamo anche fatto rilevare, come l’art. 4. Del nostro regolamento come credo sia previsto, in ogni comune d’Italia, l’affissione delle bandiere Italiana, Europea, e lo stendardo del nostro comune, che fino a prova contraria continua ad essere un entità territoriale con i propri segni distintivi, che avvisano i cittadini del adunanza del consiglio, anche se il sindaco ritiene che ciò sia a sua discrezione.
Concludo con una semplice riflessione, non votare la mozione equivale ad ammettere di non avere la maggioranza consiliare necessaria ad agire in nome e per conto del paese, quindi pur non essendo stata votata, a raggiunto il suo scopo, e sinceramente questo a noi basta.