"Gli “Stati generali dei Comuni dimenticati” sono un’iniziativa che il Sindaco di Amatrice ha deciso di mettere in campo nella sua cittadina, nel cuore dell’Appennino, l’11 ottobre prossimo. L’intento è di dar vita ad una giornata di riflessione ed unità che possa mettere sotto i riflettori i problemi di quei comuni, piccoli e meno piccoli, che si trovano periodicamente a lottare per la sopravvivenza di servizi essenziali che la politica nazionale e regionale vorrebbe centralizzare, senza tenere in considerazione che per questi territori sono vitali. Chi custodirà l’Italia da cartolina quando da quell’Italia fuggiranno tutti e non resteranno che gli anziani legati alle loro radici?
La crisi economica sta chiedendo sacrifici a tutti, ma a pagare le spese maggiori di tagli e riorganizzazioni sono proprio i cittadini delle zone periferiche, rurali, montane e delle isole minori che vedono chiudere o spogliare i loro ospedali, che vedono allontanarsi scuole o uffici postali fino a sfilacciare un tessuto sociale delicatissimo. La buona politica invece dovrebbe tessere, cucire, proteggere.
Molti Sindaci d’Italia si trovano a battersi per mantenere presidi ospedalieri, reparti, perfino i pronto soccorso delle loro cittadine. Al di là di come si concluderanno le singole vicende di Amatrice, Acquapendente, Subiaco o Monterotondo, di Volterra, dell’Isola d’Elba, della Montagna Pistoiese o della Lunigiana, di Porretta Terme o del delta del Po’, di Fossombrone o di… esiste un’emergenza Italia minore che non può essere più taciuta.
Abbiamo normative nazionali e regionali che tutelano le zone montane e le aree disagiate, ma troppo spesso vengono “dimenticate”, come i cittadini che le abitano e le risorse non arrivano mai. È compito dei Sindaci ricordare che questi cittadini esistono e hanno gli stessi diritti dei “grandi numeri”.
Da Amatrice, l’Italia minore chiama l’Italia e chiede attenzione e cura."
Fin qui il comunicato di Sergio Pirozzi Primo Cittadino della piccola città laziale, che, accompagnato un documento esplicativo, è stato inviato inviato anche ai "nostri" sindaci elbani. Non sappiamo se qualcuno dei Comuni dell'Elba abbia raccolto l'invito e sia deciso di partecipare alla iniziativa di Sabato. Un "summit dei piccoli" quello proposto dal Sindaco di Amatrice che ci pare interessante almeno per il tentativo di "aggregazione della rappresentazione del bisogni locali" fuori dagli schemi e dai soggetti "classici" sia nazionali come l'ANCI che federa tutti i comuni d'Italia, o come l'Associazione Nazionale dei Comuni delle Isole Minori, di cui ormai da mesi non sentiamo neppure parlare, nonostante l'Elba esprima una sua prestigiosa Vicepresidenza, e nonostante l'importante ruolo che potrebbe e dovrebbe avere nel farsi portavoce presso i diversi poteri centrali (regionali e nazionali), degli specifici problemi dell'insularità in campo non solo sanitario, ma anche scolastico, del trasporto, della protezione ambientale, del sociale.
Certo, inviare una delegazione isolana ad Amatrice sarebbe meno "coreografica" e risulterebbe meno mediaticamente interessante di una "spiaggiata istituzionale sanitaria" a Montecristo, ma forse tornerebbe, per le aspettative dei cittadini amministrati (comunque la pensino, per chiunque abbiano votato) decisamente più utile.
s.r.