Così come promesso, il Comune di Portoferraio ha presentato qualche giorno fa il ricorso al Tar contro il Piano Sanitario Regionale per la difesa dell'Ospedale dell'Elba, affidato al Prof. Mario Chiti del Foro di Firenze in quanto dal novembre scorso il nostro ospedale è stato dal consiglio regionale toscano declassificato ad ospedale di prossimità. Si tratta di un atto fondamentale per tutelare le ragioni dei cittadini elbani residenti e di coloro che lo diventano nel corso dell'intero anno. Questa declassificazione non comporta più la presenza sul nostro territorio di un reparto medico, di un reparto chirurgico e nemmeno di un pronto soccorso che potrebbe essere sostituito con un “punto di primo soccorso” nel quale non è possibile nessun tipo di intervento sostanziale, praticamente una specie di ambulatorio medico. Ma il Presidente Rossi, il fido assessore Marroni e tutto il clan organizzativo regionale che ha partorito la bella "frittata", la pensano diversamente.
In effetti la Regione Toscana fino ad oggi, sulla gestione sanitaria, non ha raccolto grandi successi ma il piano di recente approvato costituisce il fiore all'occhiello per riportare i conti in pareggio dopo gli ammanchi massesi di cui non si sa chi pagherà le colpe. Per ora a pagare è il popolo e i cittadini dell'Elba in particolare.
Così è accaduto che la recente della Conferenza di distretto per la prima volta, grazie all'intelligente scelta del neo presidente Filippo Nogarin, si è svolta a Portoferraio. L'incontro poteva segnare realmente un cambio di rotta rispetto al passato, favorendo una discussione sui temi concreti dell'ospedale e della salute elbana. Al contrario, non appena si è profilata la possibilità che la vicepresidenza della Conferenza zonale potesse andare a un rappresentante elbano, si è inasprito fra la rappresentanza insulare e quella continentale, nonostante Nogarin avesse proposto due vicepresidenti. Così la componente di sinistra e, spiace constatarlo, la stessa componente aziendale nella persona del dott. Porfido, al termine di una vera e propria baraonda di opinioni, con le solite scaramucce sulle deleghe, sui poteri rappresentativi, tutte cose che non interessano alla gente, si è alzata per abbandonare la riunione e far mancare il numero legale per la validità della seduta.
Così non si va da nessuna parte. Ma soprattutto un comportamento del genere non interessa a nessuno né intende essere avallato sotto alcuna forma dai Sindaci Elbani, che in modo compatto e responsabile hanno continuato a tenere banco sulla difesa dell'Ospedale di base, sulla irrinunciabilità del Distretto di Portoferraio, sulla Vice Presidenza ad appannaggio di un Sindaco dell'Isola. In questo contesto, anche il contributo tecnico reso dal consigliere Rossi di Portoferraio, ha finito per essere strumentalizzato senza alcuna discussione in positivo ed è servito per degenerare l'incontro. Un progetto sanitario che vedrebbe l’Elba come centro di un Distretto Sud, perché solo così era ipotizzabile un accordo fra le parti.
Deve essere ben chiaro che le cose su cui i Sindaci dell'Elba puntano e Portoferraio ne é il capofila, sono quelle costantemente affermate, vale a dire: difesa del Distretto di Portoferraio, quale presidio irrinunciabile sul territorio elbano, ospedale di base, piena autonomia di rappresentanza e di azione dell'Isola nelle sedi istituzionali dove si prendono le decisioni. Una cosa è sicura: compatti siamo pronti a continuare con forti azioni di protesta, siamo pronti a difendere la sanità fino allo stremo.