I numerosi sbarchi di migranti sulle coste meridionali spaccano l’Italia in due. Due Regioni a presidenza leghista, la Lombardia con Maroni e il Veneto con Zaia, si rifiutano di accoglierli. La Liguria, con il neo Presidente Toti di Forza Italia, fortemente condizionato dalla Lega, sposa la scelta di Maroni e Zaia.
E pensare che proprio Maroni, quando era Ministro dell’Interno, chiese o, meglio, pretese la collaborazione di tutte le Regioni.
Addirittura il Presidente lombardo dichiara di voler “punire” quegli Amministratori comunali che dovessero decidere di imboccare la strada della accoglienza e della integrazione sociale, escludendoli dalla concessione di contributi regionali. Il Segretario della Lega Salvini, rincara la dose e minaccia di “occupare” (sic!) le Prefetture. In sostanza di impedire anche fisicamente alle Prefetture di svolgere la propria attività.
Minacce, quelle di Maroni e Salvini, che ricordano i tempi del fascismo. Quando i Comuni non avevano alcuna autonomia e i Podestà erano semplici bracci esecutivi del potere centrale; quando si occupavano e si devastavano, con le squadracce fasciste, le sedi delle associazioni democratiche, dei partiti o delle Istituzioni che non seguivano la linea del Duce.
Molti Comuni fortunatamente, anche nelle tre Regioni ribelli, si stanno attrezzando per andare in aiuto a chi fugge dalla guerra o comunque da una vita fatta solo di sofferenze.
In Toscana la politica della solidarietà è partita già dal 2011 e la Regione non “ punisce” ma aiuta quei Comuni, e sono tanti, che insieme alle Associazioni di volontariato presenti sul territorio hanno scelto di ospitare i migranti e li hanno coinvolti in lavori socialmente utili.
I nostri Sindaci senza che la Prefettura, a parte una generica circolare inviata a tutte le Amministrazioni comunali della Provincia, abbia chiesto loro qualcosa ( nelle direttive del Ministero dell’Interno si escludono le piccole isole dal dovere della accoglienza ), per non correre rischi hanno messo le mani avanti manifestando, con una sola voce, la loro contrarietà ad una eventuale richiesta di ricevere qualche migrante,nel malcelato timore che certe presenze possano “sporcare” l’immagine turistica dell’ isola.
Difficilmente i nostri Primi cittadini trovano l’unità su temi importanti che interessano l’intero territorio elbano. E’ triste dunque dover constatare che questa volta l’hanno tempestivamente trovata per comunicare al Prefetto il loro preventivo rifiuto. La loro totale indisponibilità ad aiutare chi soffre.
Eppure tra i Sindaci c’è chi si professa credente e la domenica, come nelle feste comandate, va a Messa ad ascoltare la parola del Vangelo. C’è chi si è dato un gran da fare per accogliere le reliquie di Papa Giovanni Paolo II. C’è infine anche il Sindaco di Campo nell’Elba, un tempo Vice Segretario della Federazione Elba-Val di Cornia del Partito Democratico, di un Partito che, se non ricordo male, fonda la propria azione politica anche sui valori della fratellanza e della solidarietà tra i popoli.
Si può capire le reazione del Sindaco Lambardi di fronte alla proposta di trasformare Pianosa in un grande centro di accoglienza. La carenza di certi servizi primari ( rete idrica e fognaria) e la totale assenza di strutture ricettive idonee, rendono la proposta insensata. Non è fatiscente infatti solo la struttura carceraria. L’abbandono e la fatiscenza sono i segni distintivi di quasi tutti gli edifici esistenti nell’isola, anche di recente costruzione. Lasciamo perdere gli impedimenti di tipo “ambientale”richiamati da Legambiente: Pianosa fa parte del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano ed è anche zona di conservazione speciale dell’Unione europea. Non si capisce perché, se quella proposta fosse tecnicamente fattibile, i migranti non vi potrebbero soggiornare solo perché l’isola è sottoposta a particolari vincoli ambientali.
Ma, a parte Pianosa, in tutta l’Elba davvero non ci sarebbero o non si potrebbero creare le condizioni per ospitare, in modo degno ed umano, qualche decina di “disperati”?
Migliaia e migliaia di uomini, donne e bambini, per realizzare il sogno di una vita migliore, sono disposti a tutto. Anche a correre il rischio di perdere la vita. E quanti ne sono morti nel traversare il mare tra la Libia e le coste italiane!
La culla di grandi civiltà, il mare Mediterraneo, si è trasformato da tempo in un immenso cimitero senza tombe.
Ma tutto questo è avvenuto ed avviene lontano da noi, dal nostro mare, nel canale di Sicilia.
Possiamo dunque continuare tranquillamente a goderci anche la prossima estate con le sue notti bianche, gialle e blu, i fuochi d’artificio, la musica, i canti, i balli nelle piazze e le tradizionali processioni di tutti i Santi Patroni estivi ( S.Gaetano, S.Rocco, S.Giacomo, S.Chiara). Con i Sindaci in testa “bardati” di fascia tricolore.
Cosa accadrebbe se i Santi festeggiati potessero parlare, non so, al termine delle processioni a loro dedicate? Chissà quante cose avrebbero da dire…….e da denunciare! Quante ipocrisie avrebbero da svelare!
Giovanni Fratini