Certo, il respiro dei secoli è altra cosa, ma per le nuove “bellezze” di Marciana Marina, almeno per una volta non c’entrano etruschi, etruscologi ed etruscologia para-scientifica: non è poco, in questa calda ed animosa estate “culturale”.
1. I PALI INTELLIGENTI PER ILLUMINAZIONE ED ALTRO…
E’ fuor di dubbio che, nella mia personale lista, il posto d’onore spetti a questi nuovi lampioni, che gli arguti e puntuti marinesi hanno subito ribattezzati “pipiritti”, installati per arricchire il campionario dei diversi pali eretti sul lungomare.
Brutti e,soprattutto, inutili, considerando l’assenza di code di persone desiderose di usufruire del tecnologico accesso al mondo internet delle informazioni storiche e paesaggistiche sulle varie località marinesi, tramite il particolare codice grafico (quad code) riportato sulla tabula ai piedi del “pipiritto”.
Proprio non potevano essere buttati, o regalati, altrove i soldi pubblici spesi per queste significative installazioni ?
2. LA PIDOCCHINA
Così è nota ai marinesi la passeggiata sopraelevata addossata ad una parte del muraglione del molo di sopraflutto, il molo del fanale.
Il caratteristico colore ambrato e vissuto delle pietre originarie, comune addirittura a quelle utilizzate per il prolungamento del 1980, è stato accostato, con grande sapienza estetica, ad una nuova pavimentazione a taglio “casual” in granitino bianco-grigio, da una fascia superiore esterna di cemento a vista e, meraviglia finale, da ringhiera in ferro rugginoso (per ora, ma temo che l’eventuale successiva pitturazione potrebbe renderla ancora peggiore) e corrimano inox in stile “tecno”.
Accostamenti, ne sono certo, accuratamente studiati. O, no?
3. LA “TORE”
Il posto d’onore sarebbe spettato certamente al simbolo di Marciana Marina, ma la retrocessione è giustificata dal fatto che gli interventi manutentivi, alcuni dei quali oggettivamente necessari ed urgenti, non sono stati ancora realizzati.
Per fortuna, paradossalmente. Infatti, tuttora pende la minaccia di una integrale intonacatura delle mura , così cancellando le sofferenze del tempo.
Purtroppo, come noto, il sapere tecnico di chicchessia non implica automaticamente gusto estetico, intelligente umiltà e rispetto delle aspettative della popolazione (unica e legittima proprietaria della “Tore”).
Sarà bene vigilare, a scanso di autoritarie soluzioni
4. LA MURELLA
Altra idea “tecno”: l’illuminazione della facciata fronte mare di parte della murella del lungomare.
L’obiettivo della strisciata continua di colonnine luminose verticali sembra essere stato sostituito dalla variante “codice Morse”: luce spenta, luce accesa, luce spenta, luce accesa, eccetera.
Chissà, con un ulteriore sforzo di fantasia, potrebbe essere composta la parola
“M A R C I A N A M A R I N A”,
ad uso dei viandanti nautici di passaggio affinché possano essere informati, di notte, ed invogliati a fermarsi.
Altri soldi pubblici bene utilizzati e mantenuti?
Pignolerie.
5. LA PISTA CICLABILE PAC-MAN
Sul tracciato a zig-zag (sempre rigorosamente realizzato con soldi pubblici) ho avuto già modo di esprimere, a suo tempo, le mie perplessità.
Dopo un primo, breve, periodo di splendore cromatico, la vernice identificativa è scomparsa in lunghi tratti, tanto che non si riesce più a capire dove sia l’inizio e la fine della stessa pista, nonché la sua continuità: una innovativa combinazione di “pista PAC-MAN” e “pista MORSE” (ora c’è, ora non c’è, chi lo sa dove sarà…).
Ottima, comunque, per parcheggi abusivi. E per corsi di sopravvivenza (grazie ai coraggiosi attraversamenti…).
In fondo, le novità, basta inaugurarle: il resto è optional.
6. IL MOLO DI SOPRAFLUTTO
Questa volta il Comune non c’entra.
In ogni caso, fino a poco tempo fa, le persone che avessero inteso terminare la loro passeggiata alla testa del molo di sopraflutto (“fino al fanale”) , avrebbero avuto anche modo, di giorno e di notte, di ammirare, sullo sfondo, in ampia visuale, il panorama dalla Crocetta all’Enfola, fino al continente.
Ora i tetrapodi,anche lì posti, nascondono tutto .
Il Comune non ne è colpevole, ho già scritto, ma quanto riscontrato mi ha fatto pensare a cosa si prospetterebbe ove venisse realizzato quello scempio, alto ben 5 metri nella lunga parte iniziale, del prolungamento del molo di sopraflutto previsto dal Piano Regolatore Portuale.
E, ove ciò veramente avvenisse, la maggioranza che governa il Comune ne sarebbe totalmente colpevole.
7. LA SPIAGGIA DELLA MARINA
Cogliendo al balzo una necessità oggettiva, il rinforzo dei muraglioni terminali del fosso di San Giovanni, è stato appaltato per modico importo (!?!) un ripascimento a levante della spiaggia della marina.
Tale ripascimento, negli scorsi anni, era intervento di manutenzione ordinaria realizzato con pietrame analogo a quello della restante porzione di spiaggia.
Questa volta no: costosa manutenzione straordinaria, realizzata con massi rosacei di grandi dimensioni, del tutto estranei, tipologicamente e cromaticamente al resto della spiaggia.
Piuttosto, ho raccolto preoccupazioni di alcuni marinesi (malevoli e pessimisti ? burloni ?) che considerano tale ripascimento una efficace rampa di lancio, verso il lungomare, per i marosi invernali: vedremo.
Una bella lista di interventi realizzati così, quasi a caso, senza una idea coerente di arredo urbano, senza la ricerca di una condivisa identità del paese, senza, semplicemente, amore per il paese.
Comunque, coraggio : tanto paga Pantalone.
Paolo Di Pirro