Da assiduo lettore di Elbareport mi capita di incappare piuttosto spesso in lamentele rivolte alle due compagnie concorrenti di Moby-Toremar. Credo che riflettendo sulla condotta di Blu Navy e di Elba Ferries sarebbe sempre bene ricordare la funzione vitale che rivestono nella concorrenza dei trasporti da e per la nostra amata isola e contro quale gigante si trovino a concorrere. Ebbene le cose stanno più o meno così: dall'inizio degli anni '90 su impulso comunitario è in atto un ampio processo di revisione dell'intervento pubblico in economia, in estrema sintesi: lo Stato (o le regioni) non devono più agire direttamente nel mercato (se non per sanità, ordine pubblico e istruzione) al fine di tutelare le finalità generali meritevoli di tutela le quali non verrebbero tutelate qualora si lasciasse libero sfogo alla pura logica privatistica di mercato. Dunque ha il via un lento (ma neanche troppo) processo di privatizzazione dell'impresa pubblica e di liberalizzazione dell'accesso ai privati in mercati prima riservati allo Stato. Tuttavia, rimanendo da soddisfare gli interessi generali meritevoli di tutela di cui prima si incaricava il pubblico mediante il suo intervento diretto, bisogna trovare il modo perchè questi vengano garantiti anche adesso che il pubblico non opera più direttamente. Ecco allora il passaggio da "Stato-imprenditore" a "Stato regolatore" con l'istituzione di una miriade di autorità amministrative indipendenti a cui vengono affidati vari compiti di natura normativa, amministrativa e quasi-giudiziale, tra i quali figura quello di regolare il settore di competenza per fare si che tra le finalità dei nuovi players privati rientrino anche quelle di cui prima si incaricava in prima persona il pubblico. Per cui, ad esempio, si stabiliscono degli oneri di servizio universale incaricando uno degli operatori presenti nel mercato di occuparsene. Ovviamente non gratis. Il loro finanziamento avviene prevalentemente attraverso fondi pubblici e attraverso varie modalità. Tra queste c'è quella di garantire all'aggiudicatario degli oneri privilegi in esclusiva che compensino i maggiori costi sostenuti per il loro adempimento.
Dopo questa breve panoramica, utile però per inquadrare il contesto dentro il quale ci muoviamo parlando di traghetti e in particolare di Moby-Toremar, torniamo finalmente alla vicenda che ci riguarda, ritengo che sia palesemente strumentale e fazioso sostenere come avviene da più pulpiti (più o meno direttamente interessati) che sarebbe comodo "incassare soldi nel periodo estivo per poi scomparire nel periodo invernale".
Moby e Toremar non scompaiono nel periodo invernale semplicemente perchè a fronte della loro permanenza nei mesi meno redditizi vengono garantiti loro dalla port authority (autorità amministrativa indipendente) fino a oltre 50 (leggasi 50, cinquanta) accosti al giorno nei mesi estivi contro i 7 dell'Elba Ferries e i 5 della Blu Navy oltre che l'operatività in regime di monopolio (con prezzi conseguenti) durante i mesi invernali. Senza considerare che, non più tardi dello scorso anno, Blu Navy si fosse detta disposta ad operare anche durante i mesi invernali, con indubbio beneficio per la concorrenzialità, in cambio di 2 accosti in più nei mesi estivi, accosti che le sono stati negati, sempre dalla autorità portuale "indipendente", per "motivi di sicurezza" laddove invece risulta palese che sarebbe stato sufficiente ridistribuire il numero (elevato) di slot già in essere togliendone qualcuno al gigante di Onorato. Direi che non serva aggiungere altro..
Matteo Lipparini