Ciò che è successo nella Gestione Associata per la promozione turistica è paradossale e, allo stesso tempo, grave e irresponsabile nei confronti dell'Elba e dei suoi cittadini. Alcuni giorni fa quasi tutti i Sindaci a commentare e condividere, in pompa magna e qualcuno anche a braccetto, giudizi negativi e schifati nei confronti della proposta di Legge sulla fusione dei comuni sotto i 5000 abitanti depositata da alcuni deputati PD. Ieri guerra totale mettendo a rischio “...una delle pochissime cose che siamoriusciti a far funzionare in questi anni….”(parole del sindaco Luca Simoni).E' vero, la Gestione Associata per il Turismo è (o meglio era!) l'unica forma seria, anche se con tanta fatica e diverse contraddizioni, di visione e gestione unitaria del territorio in termini scelta politica, istituzionale e operativa. Ma, ancora una volta le logiche campanilistiche, le ambizioni personali e la necessità di visibilità hanno inferto un'altra ferita al nostro territorio
Il PD, al contrario dei Sindaci, condivide e sostiene la proposta di legge sulla fusione dei piccoli Comuni. La semplificazione istituzionale è necessaria, la nostra isola ha bisogno di avere un governo che sulle politiche comprensoriali sia coordinato (vedi Gestione Associata), i grandi temi che riguardano tutti i cittadini elbani devono trovare soluzioni che non possono essere più rinviate.
Il vecchio e stantio approccio verso la Regione matrigna ormai non tiene più e non trova più molto seguito neanche fra gli abitanti di questa isola. La Regione Toscana sta chiamando sempre più i territori attraverso i loro Sindaci ad una sfida per lo sviluppo e l'innovazione dell'intera regione, proponendo di realizzare progetti, mettendoci risorse proprie e da ricercare a livello comunitario e nazionale, prevedendo ipotesi premiali per chi saprà presentarsi con visioni unitarie dei territori a livello urbanistico e per quei comuni che, anticipando questi processi, si avviano verso forme di fusione o di accorpamento amministrativo: per questo motivo queste proposte devono essere viste responsabilmente, come occasioni da non perdere .
Oggi i sindaci che governano il nostro territorio sanno benissimo quali siano le difficoltà con le quali si devono confrontare ogni giorno, ma allo stesso tempo sanno anche che, con questi presupposti, non riusciranno da qui ai prossimi anni a garantire la stessa qualità della vita e i medesimi servizi ai cittadini.
L'idea dell' unico comune non è all'ordine del giorno: bisogna rispettare il risultato del referendum e la volontà dei cittadini. Tuttavia, allo stesso tempo, crediamo che gli Elbani abbiano capito che un processo di semplificazione sia necessario per le sorti di questo territorio. Il PD, nella ratio della proposta di legge avanzata, promuoverà e sosterrà ogni passo e ogni obbiettivo che, anche in modo graduale, si vorrà e si potrà fare e raggiungere in questa direzione.
Nei prossimi mesi lanceremo ai Sindaci e a tutta la società elbana una proposta politica, coordinata in primo luogo anche con la Regione Toscana, incentrata su due punti fondamentali: un nuovo assetto istituzionale con un'idea di fusioni parziali fra i Comuni e una ipotesi di accordo di programma da sottoscrivere tra tutte le istituzioni del territorio, la Regione, l'Autorità Portuale, i Ministeri interessati e gli altri Enti coinvolti su alcune tematiche rilevanti per lo sviluppo e l'innovazione dell'Isola: turismo, mobilità, infrastrutture, green economy.
Chiediamo ai Sindaci se hanno voglia e interesse a far partire e stare in una discussione e in un confronto serio e di contenuti su questa strada. Se ci stanno a lavorare tutti per il bene comune o se invece vogliono continuare a far parte di una giostra che talvolta presenta uno spettacolo indecente e non adeguato alla qualità e ai valori dell'Elba.
PD Isola d'Elba
Federico Zini