Il risultato del sondaggio, con una significativa partecipazione, sulle varie proposte di semplificazione istituzionale elbana: Comune unico, sei comuni, tre comuni, ha ancora una volta espresso l'opinione contraria dei cittadini elbani, significativamente maggioritaria, verso l'uso, tutto politico e poco utilitario ed efficiente, della cosiddetta "semplificazione istituzionale", come proposta risolutiva dell'attuale crisi di stallo amministrativo elbano, questa si tutta politica. Il risultato da una parte esprime la fiducia alta che le comunità locali ripongono verso il loro Comune, per la funzione di autogoverno e di rappresentanza democratica elettiva dei loro Interessi fondamentali, dall'altra sancisce ancora una volta, dopo il No referendario sul Comune unico, il no a qualsiasi altra soluzione di fusione o accorpamento parziale. Ma vi è anche, in questo risultato, una forte critica verso l'attuale "politica locale", fatta di contrapposizioni personali e/o territoriali, priva di progetti che guardino agli interessi elbani e non a giochi di potere.
È questa realtà attuale della politica elbana che è entrata in crisi e la rende incapace di produrre decisioni utili per l'Elba: basta guardare cosa sta succedendo sul Contributo di sbarco, con decisioni politiche, prese dalle maggioranze politiche che le governano, diverse e contrapposte: Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Rio Elba, hanno approvato l'istituzione del contributo di sbarco, Capoliveri lo aveva approvato e poi lo sospende insieme all'imposta di sbarco, Portoferraio, Campo nell'Elba e Rio Marina, che non hanno ancora istituito il Contributo.
La causa di tutta questa confusione non è perché vi sono otto comuni, ma è di questo tipo di politica miope, condizionata da interessi particolari o di semplice potere locale.
Il centrodestra elbano, in primis Forza Italia ed i suoi alleati, che esprime gran parte delle coalizioni amministrative e dei Sindaci elbani, oltretutto i più divisi, porta la maggiore responsabilità di questo stallo e divisione. Oltretutto questo immobilismo alimenta logiche separatiste, municipaliste e comitatismi vari.
A questo punto si tratta di capire se questa crisi possa risolversi a breve ed io ne dubito, per cui sarebbe necessario una nuova spinta politica, con una visione unitaria e democratica dei problemi elbani incentrata sulla collaborazione istituzionale degli otto comuni, al di la delle maggioranze che li governano e sulla partecipazione ed il coinvolgimento del territorio, delle sue comunità, delle sue rappresentanze elettive, sociali ed economiche. Credo che debba essere il centro sinistra elbano, il PD innanzitutto, a raccogliere questa sfida promuovendo intese ed accordi di programma e di governo, che garantiscano stabilità, volontà unitarie e capacità di risoluzione dei problemi dell'isola. Solo così si potrà ridare credibilità e autorevolezza alla politica elbana e selezionare una nuova classe di amministratori locali legati agli interessi generali delle comunità elbane.
Pino Coluccia