E’ chiaro che oggi siamo qui ad affrontare un tema difficile per questo territorio che solo ieri ha detto in maniera forte e chiara no al Comune Unico ed è, quindi, ovvio che si debba far tesoro della storia recente nonché aver il dovuto equilibrio tra percorsi istituzionali e volere sociale.
Parlare di accorpamento di comuni, in questo momento storico, è d’obbligo. Gli eventi di questi ultimi mesi hanno dimostrato, se ce ne fosse stato bisogno, l’inadeguatezza dell’Elba divisa in 8 comuni.
E’ da tempo che ci poniamo il problema di come porsi all’esterno, in continente come siamo soliti dire, ed è sempre da tempo che la risposta è univoca: bisogna presentarsi come Isola d’Elba.
Vi voglio fare un esempio: nel progetto europeo vinto, quello di Elba Sharing, i comuni di Portoferraio e Rio Marina si troveranno a confrontare con altre Isole del Mediterraneo che sono vere e proprie Isole-Stato tipo Creta, Cipro, Malta. Oppure con realtà, dal punto di vista degli abitanti, molto più popolose di noi quali Las Palmas o Funchal.
Se uniamo questo con il fatto che partner del progetto vengono da vari paesi europei e realtà cinesi dove noi per loro rappresentiamo niente di più che un condominio, con bellezze naturali e storiche incredibili, ma pur sempre un condominio, si capisce che unirsi per far fronte comune ormai è una necessità, non più un semplice esercizio teorico.
Pur tuttavia è da considerare il fatto che l’Elba ha senza dubbio un territorio ampio e diversificato, oltreché con non poche difficoltà logistiche, che renderebbero, almeno nell’immediato, difficile far pensare alla soluzione in un solo Comune. Certamente il percorso intrapreso la volta scorsa dai fautori del Comune Unico è stato disseminato di gravi errori e da endorsement politici che ne hanno ostacolato la realizzazione; il percorso di una semplificazione amministrativa deve prima di tutto passare, oltreché da eventuali imposizioni normative, da una necessaria consapevolezza sociale e condivisione.
Vero è che i piccoli Comuni sono una grande risorsa, ma allo stesso tempo hanno sempre maggiori difficoltà a restare in piedi e ad essere autonomi, visti i continui tagli di trasferimento di risorse dal governo centrale.
La soluzione ideale per l’Elba potrebbe essere la suddivisione in tre Comuni, Portoferraio, e l’accorpamento dei piccoli comuni dell’Elba occidentale e dell’Elba orientale; percorso che sta prendendo piede anche nel comune sentire. Concludo rimarcando che l’importante è arrivare ad una soluzione condivisa con il territorio. Infatti perché il marchio Elba sia veramente forte è necessario che nasca dal comune sentire; non facciamo l’errore fatto in Europa dove si è pensato che l’unificazione potesse passare unicamente dalla moneta unica, tralasciando totalmente quelli che sono i valori culturali, sociali ed economici che sono alla base di qualsiasi scelta vincente.
Mario Ferrari
Sindaco di Portoferraio