Come sindaco di Portoferraio, città sede del presidio sanitario elbano, come ho già avuto modo di dire, mi auguro che la magistratura faccia piena luce sugli eventi luttuosi accaduti a Villa Marina; è tuttavia altrettanto auspicabile che a nessuno possa venire la tentazione di trasformare una eventuale responsabilità personale in una operazione di indebolimento del Presidio ospedaliero di Piombino perché questo rappresenterebbe un ulteriore dramma per la comunità della Val del Cornia e per gli operatori e costituirebbe un grave pericolo anche per il destino dei progetti di rete che dovranno sostenere il consolidamento e lo sviluppo anche della Sanità Elbana.
Il Presidio di Piombino insieme a quello di Portoferraio rappresentano la porta di ingresso nella Rete Ospedaliera della Usl Nord-Ovest ed io loro compito dovrà essere quello di produrre tutte le attività di base e specialistiche per i loro cittadini ed accompagnare gli stessi lungo i nodi di alta specialità per le patologie più complesse.
Per queste ragioni anche Portoferraio auspica un intervento Aziendale e Regionale capace di restituire a Piombino la sua capacità di gestire e promuovere la Salute dei propri Cittadini.
Siamo vicini alle famiglie dei deceduti come lo siamo per quelle centinaia di Operatori che a Piombino come all'Elba si fanno carico con professionalità e dedizione dei primari bisogni della popolazione.
Architetto Mario Ferrari sindaco di Portoferraio
Lettera aperta agli infermieri di Villa Marina
Cari amici che da anni prestate la vostra opera e manifestate tutta la vostra professionalità nelle strutture sanitarie di Piombino.
Ho atteso qualche giorno prima di prendere in mano la penna e inviarvi queste poche righe perché, come un pugile colpito da una gragnola di colpi, sono rimasto stordito e confuso da quanto accaduto. Oggi però non posso più fare a meno, in un momento così difficile della vostra vita professionale, familiare e sociale, di esprimervi tutta la mia solidarietà e vicinanza. Ho lavorato con molti di voi per trent'anni, e con molti di voi ho condiviso le grandi soddisfazioni che è in grado di dare questa professione, e con voi ho vissuto anche i fortunatamente pochi momenti di sconforto. Siete stati una parte importante della mia vita e sarete sempre un meraviglioso ricordo indelebile; vi ringrazio per quello che mi avete dato professionalmente ed umanamente, ma soprattutto vi ringrazio per la vostra grande professionalità arricchita da quella dose di umanità che ha accompagnato sempre il vostro lavoro. Voi non potete nemmeno immaginare quante volte il vostro ricordo affiora alla mia mente e quante volte parlo e racconto della vostra professionalità, del vostro impegno, della vostra disponibilità e capacità nel superare tutti quegli ostacoli che il lavoro ha posto sul nostro comune cammino. Il vostro ospedale, che fu anche il mio, non è mai stato e mai sarà quello che oggi molti vorrebbero far apparire, ma solo un luogo dove il rispetto e l'attenzione per chi soffre ha regnato su tutto e su tutti: un singolo episodio per quanto drammatico non può e non deve cancellare anni di impegno e di sacrifici. E sono certo che non vi farete prendere dallo sconforto, sono certo che continuerete a dimostrare il grande senso del dovere, le vostre elevate competenze professionali e organizzative ed anche l' altruismo ed il rispetto per chi soffre che sono aspetti inscindibili del nostro lavoro. Occorre ora ritrovare quella serenità indispensabile per ricostruire il presente ed il futuro del nostro ospedale; lo dovete a voi stessi, alle vostre famiglie, ai piombinesi, a tutti coloro che hanno bisogno di voi, alle famiglie dei deceduti alle quali va la mia solidale vicinanza.
Solo voi, con l’impegno di sempre potete riportare la luce in quell'ospedale che fu il mio e che oggi sembra circondato dal buio.
Vi abbraccio con il cuore gonfio di tristezza ma anche di tanto affetto e di fiducia.
Luciano Rossi