Il convegno organizzato dal giornale Il Tirreno mi ha suggerito di scrivere che l'argomento è per me poco interessante.
Uno, due, tre, quattro, cinque comuni.
Non sono molto interessato al numero.
Sono molto più interessato che sia assicurato il buon andamento e l'imparzialità della pubblica amministrazione.
Buon andamento e imparzialità sono legati ai pubblici impiegati i quali debbono essere al servizio esclusivo della nazione.
Sprechi e corruzione sono senza ombra di dubbio nemici del buon andamento e della imparzialità.
Può una riduzione del numero dei comuni aiutare e/o assicurare il buon andamento e l'imparzialità della pubblica amministrazione?
Ho qualche dubbio in merito.
Marcello Camici