Gentile Direttore,
desidererei commentare l'interessante articolo, a firma L.F, dal titolo, ”Rio Marina: strapotere alla Parco Minerario”, pubblicato dal Suo giornale, mercoledì scorso, 15 giugno.
Dalla nota in questione, sembra emergere un forte disagio che investe l'Amministrazione Galli, evidentemente incapace di gestire la macchina comunale.
Infatti, si conferisce una enorme quantità di competenze ad una società in house, la Parco Minerario srl, mandando a dire, ai molti cittadini: “non cercate più me, ma lui”, e dunque, il nuovo “deux ex machina”, diventa il presidente della Parco Minerario che, vista l'esiguità del personale di cui dispone, svolgerà funzioni di amministratore delegato, direttore generale etc...
Insomma, una abdicazione di funzioni forse unica nel panorama politico, locale e nazionale.
A parte ogni altra considerazione sugli inevitabili maggiori costi che questa operazione comporterà, valutiamo anche l'amarezza dei dipendenti, degli Uffici, degli stessi membri del Consiglio, che l'hanno anche votato questo “Contratto di servizio”, inconsapevoli di essersi infilati in una botte (Attilio Regolo docet).
Sul piano politico, anche il corposo programma elettorale, presentato dalla lista “Comune Amico”, è stato completamente disatteso.
In questi tre anni, i proclami uditi sono stati molti, non ricordo una circostanza che sia stata, non dico concretizzata, ma portata avanti abilmente.
Alcuni degli annunci hanno riguardato le terme di Cavo, raggiungendo l'apice con il discutibile intento di trasferirle a Cala Seregola, poi l'oblio.
Il dibattuto ATF, riguardante il “molo” di Rio Marina, a cura di APPE, se ne annunciava per certa la cantierizzazione entro dicembre 2015.
La spiaggia del Portello, la notizia è a pochi mesi dall'insediamento, “verrà restituita alla collettività”.
Oggi, l'intervento effettuato, solleva molti dubbi e inquieta.
Se l'obbiettivo è riconvertire, a fini produttivi, il territorio, la cosa è condivisibile, ma per una corretta fruizione del litorale, così come di altri siti interessati alla passata attività estrattiva, devono essere considerate, la riqualificazione ambientale e quella sanitaria.
La gestione non sempre corretta delle attività, ha determinato l’eccessivo sfruttamento delle risorse e sversamenti al suolo indefiniti, che lasciano una pesante eredità in termini di salute umana e di degrado ambientale.
La settimana scorsa il Comune ha approvato il nuovo Regolamento Urbanistico, un tempo Piano Regolatore, che disegna e disciplina la struttura di un territorio nel suo sviluppo futuro.
Manca ogni previsione riguardo le infrastrutture pubbliche più importanti, come il by-pass (una priorità) che escluderebbe il nucleo urbano dall'intenso flusso veicolare, oppure l'ubicazione definitiva delle attività termali a Cavo, la sistemazione conclusiva della zona del Riale o le varianti alla viabilità urbana e portuale, etc...
Per ultimo, mi vorrei soffermare su alcuni beni demaniali, nei confronti dei quali, il comune di Rio Marina, pare non abbia presentato, al Demanio, la richiesta di alienazione nei tempi dovuti e di conseguenza sono stati ceduti, a privati, con regolare gara. Un grave danno per la Comunità se l'avvenimento non venisse smentito. I beni in questione sono l'officina San Jacopo e il Palazzo Governativo (Burò).
Questi sono i fatti, lascio ai miei concittadini, ed ai Suoi lettori, le conseguenze.