“Ben venga la decisione presa oggi dalla Corte di Giustizia europea, che ha bocciato la proroga automatica decisa dall'Italia per le concessioni demaniali marittime e lacustri fino al 31 dicembre 2020. Da anni denunciamo l’anomalia tutta italiana delle concessioni senza controlli e limiti di tempo e il fatto che sui litorali italiani siano stati compiuti diversi abusi edilizi. La sentenza europea non lascia, dunque, più spazio a nessuna possibilità di rinvio e, sulla questione demanio, è ora urgente e fondamentale che l’Italia dia il via ad una riforma che punti su trasparenza, legalità e libero e gratuito accesso e transito al mare. Servono regole chiare per garantire che almeno il 50% delle spiagge siano libere e nuovi criteri per gare pubbliche che premino coloro che rispettano l'ambiente, puntando su un turismo di qualità e sostenibile. Solo così si potrà porre fine a questo far west selvaggio che non fa bene al Paese, ripristinare la legalità e la trasparenza in questo settore e restituire ai cittadini una parte di mare troppo spesso negato. Siamo inoltre pronti ad aprire un confronto con gli operatori balneari per individuare regole che, oltre a premiare le imprese che investono su qualità e sostenibilità, valorizzino quelle a conduzione familiare”, così dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente.