Chi si aspettava un j'accuse antirenziano a prescindere, nel convegno indetto venerdì dalla 'Fondazione della Libertà' sarà rimasto deluso: il Sindaco di Capoliveri Ruggero Barbetti, nella sua veste di coordinatore per la Toscana di “Costituzione Bene Comune-Comitato per le ragioni del NO”, ha infatti introdotto i convenuti all'Hotel Airone in maniera quasi pedagogica, entrando nel merito di ognuna delle “12 ragioni del NO”.
La revisione costituzione sottoposta al voto popolare è stata da Barbetti stigmatizzata come 'pessima e sbagliata' con una serie di ragionamenti che sono ormai diventati comune denominatore di tutti coloro che, da destra o da sinistra, si oppongono al 'tentativo di esautoramento definitivo del Parlamento'.
In breve: la Costituzione è nata per durare e le modifiche possono solo basarsi su un' ampia condivisione parlamentare, non su risicate quanto variabili maggioranze di Governo; Siamo di fronte a un pasticcio che non tiene conto dei particolari ordinamenti delle Regioni a statuto speciale e della impossibilità per i nuovi senatori presidenti di regione o sindaci di coprire adeguatamente i doppi ruoli; Il risparmio sbandierato sulla trasformazione del Senato è demagogia pura, rappresentando 'ben' lo 0,064% del bilancio dello Stato. Rimarcato anche un tema eminentemente 'democratico' (come cambiano i temp! NDR), tema ripreso sia dai Sindaci intervenuti che, nelle conclusioni, dall'ex Ministro Altero Matteoli, quale il combinato-disposto con la legge elettorale dell'Italicum, tale per cui, col premio di maggioranza previsto, ci si potrebbe trovare con un Governo pigliatutto rappresentativo di fatto di solo un quarto dei cittadini. Flash condivisi infine sulla incomprensibilità dell'art 70 'di 5 pagine' proposto e sul fatto che 'risparmi e crescita non sono mai andati d' accordo'. Il forte invito a mobilitarsi per il NO è stato visto come un punto di partenza per ricostruire l'unità dello schieramento di centrodestra in vista delle elezioni del 2018 o magari, chissà, anche prima.
cr