Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti gli amministratori elbani sia di maggioranza che di opposizione per le iniziative che hanno intrapreso a tutela della sanità insulare.
Purtroppo ci sono questioni che partono da lontano e che stanno mettendo a serio rischio i servizi erogati nel presidio ospedaliero di Portoferraio.
Negli ultimi anni le riorganizzazioni hanno ridotto i reparti e la loro funzionalità, soprattutto non si è provveduto ad equilibrare le professionalità e le risorse umane a disposizione.
Nonostante le difficoltà di bilancio ed una serie di tagli al settore, dobbiamo considerare l’insularità che di per se complica la possibilità di garantire uno standard qualitativo efficiente.
E’ ovvio che debba essere fatta un’attenta analisi prima di intervenire in modo drastico sui servizi erogati, anche a fronte di considerazioni rispetto alle concrete necessità dei diversi territori ove opera la ASL 6.
E’ inevitabile non prendere atto che l’isola d’Elba è fortemente penalizzata rispetto alle altre realtà e questa deve essere una base di riflessione seria ed adeguata.
La presenza di 4 ospedali nell’arco di 100 km che coprono tutto il territorio provinciale dovrebbe prevedere una distribuzione di funzioni che stimoli le eccellenze e che tenga conto delle diverse esigenze.
In un quadro di questo genere ci deve essere una razionalizzazione che però tenga conto delle problematiche insulari ed eventualmente intervenga altrove, calcolando che nell’alta provincia ci sono due ospedali di dimensione elevate, nonché la limitrofità con il polo universitario di Pisa.
Peraltro vorremmo ricordare che ci sono nella nostra regione città capoluogo e non, che hanno strutture ospedaliere che da sole hanno un numero di posti letto maggiore rispetto a tutti quelli presenti nella nostra provincia ed oltretutto distano pochi km da altri centri con servizi sanitari che hanno le stesse caratteristiche e di gran lunga migliori di quelli erogati nell’area di competenza dell’ASL 6.
Manterremo alta l’attenzione alle problematiche sanitarie elbane in tutti i livelli istituzionali, cercando di andare oltre l’appartenenza e la polemica spicciola, ma ricercando un’intesa fra tutte le componenti politiche e sociali presenti sul territorio per confrontarsi conto l’insensibilità della regione e della sua massima espressione, il presidente Rossi.
E’ aperta la vertenza Elba e noi siamo pronti a batterci con forza per le ragioni di una realtà che sta pagando un prezzo troppo elevato in tutti i settori in termini di servizi alla persona.