Pubblicato il bando per la gara europea a procedura aperta per i servizi di architettura relativi all’intervento di restauro della Casa dell’Agronomo di Pianosa per la Realizzazione di Eco – museo dell’agricoltura L’importo a base d’asta di € 90.929,89 è per la realizzazione dello studio di fattibilità, della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva.
Il bando scade il 16 maggio 2017.
Come annunciato con la conferenza stampa di metà marzo, l’edificio della Casa dell’Agronomo, di proprietà del Demanio, è stato assegnato in concessione a canone agevolato al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che sarà titolare della progettazione e dell’esecuzione dell’intervento di recupero. L’intervento complessivo costerà 540 mila euro, di cui 300 mila con fondi diretti del Ministero dell’Ambiente e il resto dal bilancio del Parco.
“La Casa dell’Agronomo – dichiara la Sottosegretaria all’Ambiente Silvia Velo - è un edificio di pregio, realizzato dopo la metà ottocento, per ospitare la residenza dell’agronomo, la figura chiave nel contesto isolano a cui veniva anche affidato il ruolo di vicedirettore del carcere.
Proprio per il valore simbolico di questo manufatto – continua Velo - abbiamo deciso di iniziare da qui, recuperando e riqualificando l’immobile e il giardino esterno che diventeranno un museo e un laboratorio dedicati all’agricoltura.
Con questo intervento – conclude la Sottosegretaria Velo- diamo il via, assieme agli altri Enti coinvolti, a un percorso di rilancio dell’Isola di Pianosa nell’ottica di un turismo che deve rimanere all’insegna della sostenibilità ambientale.”
“Essere arrivati al bando per tutte le fasi progettuali del recupero dell'immobile è una delle più grandi soddisfazioni del mio mandato di presidente, - ha detto Giampiero Sammuri - sullo stesso piano di azioni quali il recupero del Volterraio, la riapertura della Villa Romana di Giannutri, l'acquisizione delle dune di Lacona e la zonazione a mare dell'isola di Capraia. Ringrazio per il decisivo ruolo avuto il Ministero dell'Ambiente ed in particolare il sottosegretario Velo, sia per l'importante finanziamento e forse ancora di più per il ruolo avuto per coordinare le azioni di tutte le pubbliche amministrazioni interessate.”
La struttura architettonica dell’edificio nel corso del tempo ha subito una serie di trasformazioni ma da vecchie foto storiche è stato possibile risalire alla struttura originaria. La Casa dell’Agronomo è un manufatto di pregio ed è in corso una procedura per l’apposizione su di esso del decreto di vincolo da parte della Soprintendenza di Pisa.
Per capire l’importanza dell’edificio e della figura dell’Agronomo bisogna sapere che, all’epoca, la colonia penale agricola di Pianosa era una struttura all’avanguardia anche a livello internazionale.
L’assetto razionale delle produzioni e tutte le attività colturali collegate erano fondamentali per il lavoro dei detenuti e determinanti per l’autosufficienza dell’isola penitenziario. Questo ruolo centrale dell’agricoltura rende ragione della sede pregevole utilizzata in passato e oggi purtroppo in cattivo stato di conservazione.
L’obiettivo del progetto di recupero è di riproporre al pubblico una destinazione ad ecomuseo che mostri al visitatore il passato, attraverso la ricostruzione dell’abitazione e del laboratorio della figura dell’agronomo, quale uomo-studioso intento ad organizzare il progetto di sviluppo agricolo e zootecnico, in relazione alla prospettiva odierna di riqualificazione agricola dell’isola improntata al recupero delle varietà orticole e agricole.
Le testimonianze del museo dovrebbero quindi essere sviluppate per dar corso al progetto “Orti ritrovati” per il quale sono già state avviate pratiche colturali nell’ex pollaio che hanno portato alla produzione di ortaggi senza impiego di nutrienti e diserbanti grazie al lavoro dei detenuti presenti sull’isola.
I principali risultati generati dagli interventi di completamento strutturale e funzionale della Casa dell’Agronomo per la realizzazione di un eco museo dell’agricoltura interessano tre obiettivi:
1. Recupero di spazi attualmente chiusi o impraticabili da destinare ad attività di pubblico interesse;
2. Ricostituzione del valore aggiunto costituito dal recupero unitario dell’intero immobile;
3. Integrazione degli spazi interni con le aree agricole “ex colonia penale“ riproponendo coltivazioni con prodotti tipici delle coltivazioni dei primi dell’ottocento.
Per il recupero dell’immobile si procederà di comune accordo con la competente Soprintendenza di Pisa
Tutta la documentazione è disponibile nella sezione bandi di gara e contratti del sito www.islepark.gov.it
o a questo link:
http://asp.urbi.it/urbi/progs/urp/ur1UR033.sto?DB_NAME=n1201416&NodoSel=109