La presentazione del progetto vincitore del concorso di idee ha confermato le aspettative: il lavoro mostrato è un esercizio di progettazione architettonica, che minimizza dove può gli aspetti più impattanti e meno condivisibili delle linee guida del piano di riqualificazione portuale approvato a marzo dello scorso anno.
In pratica è stato l’enfatico atto di inizio della campagna elettorale dell’attuale amministrazione, più che una soluzione alternativa ad un progetto disastroso, come ci saremmo augurati fosse.
Come confermato dal Sindaco, non ci sarà nessuna variante al PRP approvato che, a questo punto, è già costato al paese oltre 235.000 euro.
Come ci ha fatto notare il Sindaco, il plastico mostrato quest’estate - che avrebbe dovuto essere fatto dall’amministrazione a suo tempo- rimane la rappresentazione più fedele di quanto contenuto ed approvato nel PRP, quelle linee guida che delineano il piano di riqualificazione del porto turistico e del lungomare al cui interno troviamo le tanto deprecate misure di massima - e di minima-.
Il progetto vincitore del concorso di idee è la versione migliorata di un brutto non-progetto, talmente malfatto ed assurdo da aver provocato dubbi perfino nella stessa amministrazione. Peccato quindi che il progetto dei tre giovani architetti non sia stato fatto quando davvero sarebbe servito a qualcosa di più di uno specchietto per allodole in una campagna elettorale.
Il Sindaco in ogni sua affermazione nei giorni antecedenti la presentazione ci aveva promesso: “NESSUN INTERVENTO INVASIVO, NESSUN MURAGLIONE.”
Ma se nel PRP approvato, le “ragioni di sicurezza” chiedevano un molo di sopraflutto lungo 80 mt con un’altezza degradante fra 5 e 3.5 MT, nel progetto dei giovani architetti questo non-muraglione diventa … lungo 80 mt e con un altezza di 4,5 MT!!!! Sono forse 50 cm in meno a renderlo meno impattante rispetto la versione che il Sindaco ha definito prima terroristica e fuorviante poi però veritiera sulle misure di massima che abbiamo visto quest’estate? Un muro è sempre un muro, anche se per mascherarlo si utilizzano “solo” shed a forma di celle di ape e non gli obsoleti, a dir poco antiestetici, tetrapodi.
Il PRP approvato prevede tanti e tali lavori in tutto lo specchio acqueo del golfo da richiedere operazioni di dragaggio che, inevitabilmente, provocheranno effetti disastrosi, immediati, per l’ambiente e la limpidezza delle nostre acque. Il Professor Pranzini, capo della giuria del concorso di idee ed esperto di riconosciuta fama, a domanda diretta del pubblico sulle conseguenze del dragaggio ha risposto testualmente: ”Credo sia necessaria un’attenzione molto forte. Credo che sia una raccomandazione che è bene venga dalla popolazione e spero che l’amministrazione se ne faccia carico… Dovrà esser cura dell’amministrazione raccogliere le giuste osservazioni e farne tesoro.” Ha fatto capire bene che in un ambiente delicato come il nostro è ancor più una criticità prioritaria il gestire le conseguenze di un dragaggio, per quanto “selettivo” esso possa essere. Che tradotto significa: dragare è un operazione talmente difficile e impattante sull’ambiente che allo stato dei fatti proprio non è possibile dare (e ricevere) nessuna rassicurazione, nemmeno venissero utilizzate le tecniche più sofisticate.
Non vi vogliamo tediare ancora discutendo di cosa nel progetto sia bello e cosa non lo sia né farvi la lista degli obbrobri (tipo la duplicazione della carreggiata su palafitte, con tanto di yacht che vi si ormeggiano direttamente) oppure dirvi che sia stato un bene ipotizzare di togliere di mezzo la gru dato che, citando il Sindaco, essa sarebbe stata impattante ovunque la si ponesse. Staremmo a parlare inutilmente di dettagli su di un ipotesi architettonica che ovviamente non è stata sottoposta a nessuna verifica di fattibilità, né tantomeno approvazione e che, come già scrivevamo il 19/09/16
nella lettera di diniego a partecipare alla giuria del concorso, sarebbe stata solo un’operazione di facciata.
Vogliamo solo dire che ancora una volta è stata un’occasione mancata per cambiare rotta, dando al paese quei servizi di cui ha veramente bisogno senza però stravolgerne l’unicità.
E che siamo ancor più preoccupati di prima perché prendiamo atto che la volontà dell’Amministrazione è quella di andare avanti a capo chino nel realizzare a tutti i costi quest’opera programmata così impattante, di cui invece il paese non ha bisogno, e della quale dire che ne viene minimizzata la portata è dir poco.
Uno dei membri della giuria ha citato Frank L. Wright, celeberrimo architetto americano, che diceva che un medico può seppellire i propri errori mentre l’architetto può solo consigliare al proprio cliente di piantarci viti davanti. Si intende ovviamente che se un architetto realizza qualcosa di sbagliato, visto che lascia opere ben visibili destinate a durare nel tempo, può solo cercare di mascherare alla meno peggio i propri errori.
Mai citazione è stata, allo stesso tempo, meno e più appropriata.
Solo che è evidente che stavolta l’errore non potrebbe essere mascherato da niente e questo porto, così come progettato, approvato e poi realizzato rimarrebbe lì, di fronte ad i nostri occhi e quelli dei nostri figli e dei figli dei nostri figli ed oltre ancora.
E sarebbe un lascito davvero imperdonabile.
Comitato Cittadino Porto Comune - Marciana Marina