Ha fatto bene Ciumei nel sottolineare l’assenza della minoranza (Di Pirro e Gentili, ndr) in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Marciana Marina e nell’accostare tale assenza al rispetto della democrazia.
Infatti, è stato proprio il rispetto per la democrazia che ha spinto Di Pirro e Gentili a disertare, intenzionalmente, l’ultima di quelle pantomime di Consiglio fin troppo spesso dedicate ad autocelebrazioni (mitica, al proposito, la lettura integrale della sentenza del processo penale…) o al respingimento, a prescindere, di tutte le proposte della minoranza, o alla semplice comunicazione di decisioni già comunque assunte e pre-verbalizzate, tassativamente senza alcun coinvolgimento, nel merito, della suddetta minoranza.
Ove a tutto ciò si aggiunga il costante atteggiamento di Ciumei, diretto od indiretto a comando, di rendere impossibile o quantomeno il più difficile possibile l’accesso ad atti ed informazioni amministrativi, si può tranquillamente concludere: no, caro Ciumei, a questa tua “democrazia”, accentratrice, arrogante e nebulosa, non era possibile partecipare, soprattutto al suo ultimo simbolico epilogo.
Peccato che, democraticamente, il Ciumei-sindaco non abbia mai acconsentito alle riprese in diretta delle sedute! Forse per poter, poi, raccontare le sue personalizzate e selettive “verità” ai prescelti ?
Eppure, nel Programma di Andrea Ciumei e della lista "Per il futuro" del 2012, si poteva leggere chiaramente l’enfasi orgogliosa del richiamo “innovativo” alla “democrazia partecipativa” e ad una, in verità misteriosa, “forma di aggregazione amministrativa meno radicale e più confacente all’interesse dei cittadini”, nonché, genericamente, ad una “cultura dell’amministrazione pubblica” e ad una “trasparenza” evidentemente mal capita.
Nulla di tutto ciò è stato messo in pratica dal Ciumei, come testimoniano i ripetuti, e sempre respinti, inviti a confrontarsi in tempo sui temi del porto, oppure a prendere almeno in considerazione l’appello, comunque sottoscritto da tantissimi suoi concittadini, ad affrontare in modo partecipato il tema della palestra Braschi. Fastidi di una malintesa democrazia, immagino.
E’ anche vero che, nel citato programma elettorale, Ciumei prometteva, ad esempio, di puntare “sul risparmio” : forse, non aveva ancora fatto il piano delle spese di telefonia mobile….
Bisogna riconoscere che il programma di Ciumei prometteva di accontentare tutti, ma proprio tutti:
- I genitori, cui prometteva spazi ove “lasciare i bambini all’aria aperta” , naturalmente con il divieto di giocare a palla (che notoriamente non è un gioco adatto ai bambini) nell’unico spazio pubblico non percorso da automobili, ma con la piena libertà di sciagattarsi nell’accogliente e “sicuro” parco giochi del porto.
- I giovani che (ovviamente per loro colpa) “vivono e soffrono una serie di problemi” legati anche alla “totale mancanza di spazi adatti a dialogare, a trascorrere proficuamente il tempo libero, ad ampliare il gruppo di amicizie”. Tutto risolto, no ?
- La scuola (con il puntuale rispetto della data di apertura del plesso di Via Murzi, peraltro martoriato da innumerevoli problemi)
- I cittadini, in generale, grazie alle misteriose “molteplici funzioni” cui adibire la sede della scuola primaria di Via Cerboni
- L’economia del paese, attraverso le altrettanto misteriose sinergie (come ha testimoniato il coinvolgimento nella programmazione delle ZTL…) con il mondo del commercio, dell’artigianato e del turismo (forse riferendosi agli alberghi scomparsi…).
- L’entroterra marinese, che doveva essere beneficiato dalla valorizzazione di “alcuni sentieri ‘storici’ come l’ottocentesca via del vino fra il nostro porto e il Maciarello, e la medievale via della fede che raggiungeva la chiesa di S. Lorenzo”
Tralascio tante altre cose, puntualmente promesse, non fatte e non mantenute. Cioè tutto.
Invece no! Una cosa l’ha promessa e l’ha fatta, il nostro Ciumei: l’approvazione a maggioranza di quell’orrendo ed inutile mostro, per come è stato concepito, del Piano Regolatore del Porto, facendo intravedere (a coloro che la bevessero, questa panzana tra l’altro indimostrata), nella selvaggia cementificazione della rada marinese, il radioso sviluppo del paese: tutto grazie ad un porto…senza paese.
Oddio, anche qui, a qualcosa è comunque servita l’azione del Ciumei: a mostrare il suo lato incline allo scarso rispetto del suo ruolo istituzionale al servizio di tutti, alla denigrazione piuttosto che alle motivazioni, alla distribuzione (come qualcun altro ha avuto modo di pubblicare in articolo non contestato) di bugiardi “pizzini” piuttosto che a trasparenti confronti pubblici più volte, e senza esito, sollecitati, in tutte le forme possibili, anche da chi scrive.
Cosa inventerà, od avrà già inventato, nel suo nuovo programma elettorale per acchiappare chi ancora possa credergli?
Paolo Di Pirro