All’ultimo tuffo, come s’usa; ma finalmente abbiamo le liste: due di quarantenni (in media), Montauti e Lambardi; una di cinquantenni, Galli.
15 le donne candidate (Lambardi 6, Montauti 5, Galli 4) su 36. L’unica lista presente nella scorsa tornata, che appoggia Lorenzo Lambardi, vede due riconferme (Daniele Vai e Claudia Passiatore) oltre al candidato sindaco. Le altre due sono nuove nuove, anche se i componenti sono persone conosciute e diversamente impegnate a Campo. Sembrava che ogni campese volesse proporne una propria, ma alla fine ragione ha prevalso.
La lista di Lambardi viene indicata come una lista di centrosinistra, ma oltre questa caratterizzazione più che altro storica non sembra aver ricevuto alcuna sponsorizzazione dai partiti di riferimento: così, per paradosso, l’unica che viene identificata politicamente a oggi appare anche l’unica “indipendente”; e del resto i partiti del centrosinistra in questi tempi “han ben altro a cui pensare”, come dice il Maestro.
Per Montauti si sono schierati pubblicamente i dirigenti locali di Forza Italia e della Lega Nord, mentre rimane contrastato l’appoggio di Fratelli d’Italia: comunque si presenta come una lista di centrodestra (o di destra).
Galli ha l’appoggio energico di un dirigente locale di Fratelli d’Italia AN, e vede al suo interno candidati che costituivano l’ala moderata del Movimento di Rinascita Campese, che nelle scorse elezioni aveva sostenuto Lambardi fino al luglio 2016, e poi ne aveva provocato la caduta facendo sciogliere il Consiglio Comunale; a quella stessa componente apparteneva anche il candidato sindaco Galli, che era il vicesindaco di Lambardi, e Rinascita Campese, presentandone la candidatura, aveva affermato: “Noi non siamo legati ad alcun partito, ma allo stesso tempo chiediamo alle forze politiche di centro destra che vogliono davvero cambiare marcia di sostenerci”: dunque, un’altra lista di centrodestra.
Finora nessuno ha pubblicato i programmi ufficiali. Montauti ha affidato alla stampa locale un lungo elenco di desideri-aspirazioni-progetti (un po’ disarticolato e con qualche intemperanza ortografica, grammaticale e sintattica), dove è indicato quasi tutto ciò che può cogliere l’attenzione e il favore degli elettori, puntualmente passati in rassegna per appartenenza di categoria, fascia d’età, Frazione, interessi personali o di gruppo; con particolare riferimento alla categoria dei professionisti dell’edilizia, della quale fa parte lo stesso Candidato sindaco. Non altrettanto puntuali, lo si già detto, i riferimenti alle strategie di governo, alle fonti di reperimento delle risorse, alle priorità. Del resto sui punti critici individuati è difficile non essere d’accordo; meno chiaro è il contesto ideale di riferimento, la visione d’insieme che costituisce il progetto; vogliamo dire che se chi si candida a amministrare dichiara di volerlo fare non fa una dichiarazione sconvolgente. Particolarmente apprezzabile la franchezza sull’uso del territorio: “Purtroppo non si deve pensare che in futuro chi ha un terreno ci potrà costruire chissà cosa, farci la casa dei sogni. Il nostro territorio è già stato abbastanza sfruttato ed in futuro sono impensabili nuove costruzioni se non ampliamenti delle case esistenti e interventi di demolizione con spostamento ed aumento di volume”. Così come la dichiarazione relativa al porto: “non vi prometto di fare il porto, ve l’hanno già promesso in troppi, ma mi impegno a realizzare tutti gli interventi per la sua messa in sicurezza. Vorrei che i posti barca dei residenti fossero a pagamento, con prezzi ridotti per i residenti, anche fosse un euro al giorno. Gli introiti saranno spesi per la sua manutenzione, il suo miglioramento e la sua pulizia”. Affermazione coraggiosa in campagna elettorale. E comunque il porto lo deve fare (o non fare) la Regione.
Anche Giancarlo Galli ha affidato a interventi giornalistici alcuni tratti del suo programma, senza ancora rendere disponibile il programma ufficiale. Ne abbiamo già accennato in altro intervento, e non vogliamo ripeterci; ricordiamo sommariamente i punti che ci paiono più rilevanti:
1. Allungamento della stagione turistica.
2. Favorire e concentrare i contributi comunali verso le manifestazioni che richiamano visitatori al di fuori dei periodi di maggior afflusso turistico.
3. Raggiungimento di un turismo di qualità attraverso la riqualificazione delle strutture esistenti.
4. Valorizzazione delle risorse storiche, archeologiche ambientali e attenzione ai centri storici.
5. Incentivazione dell’attività sentieristica e sfruttamento delle opportunità offerte dall’ampliamento dell’aeroporto.
6. Intermediazione della Pro Loco.
7. Sollecitazione alle associazioni di categoria per la programmazione della chiusura e apertura nell’arco dell’anno, anche mediante agevolazioni tariffarie.
Queste le proposte in ambito turistico. Anche in questo caso i punti individuati non offrono occasioni di dissenso, ma anzi si affiancano e integrano le proposte degli altri candidati. L’elemento unificante dei punti del programma della lista finora noti è così enunciato: “Le promesse elettorali le lasciamo agli altri, noi vogliamo fare e realizzare qualcosa di importante per la nostra comunità, ma abbiamo bisogno che i cittadini scelgano la nostra idea di Campo perché noi possiamo riuscirci <…>; chiediamo di sostenerci al fine di raggiungere insieme quel traguardo che consentirà alla nostra comunità un governo del territorio fondato sulla concretezza e sui fatti e non più su parole fatte di promesse ma vuote di contenuti”. L’annuncio dei candidati della lista precisa le caratteristiche che erano loro richieste: “Essere svincolati da logiche di potere. Essere coerenti con la volontà delle persone che si va a rappresentare. Dare la propria incondizionata disponibilità. Essere aperti ad un dialogo ampio e costruttivo con qualsiasi interlocutore. Avere esperienza e mentalità imprenditoriale. Non essere presuntuosi ed essere disponibili all’ascolto”. Metà dei candidati sono imprenditori, prosegue la presentazione, e due provengono da un’esperienza bancaria. Il target di riferimento è abbastanza chiaro. L’idea di Campo resta invece un po’ nebulosa. Aspettiamo i fatti; perché le parole, malgrado le migliori intenzioni, non risultano molto originali né significative.
Anche Idea Comune fa desiderare il suo Programma elettorale. Due o tre interventi di Lorenzo Lambardi –sul Turismo in dibattito virtuale con Montauti, sulle problematiche del ripristino dell’agibilità dei locali della scuola di via Roma, su interventi polemici di terzi-, e più nulla, in attesa della presentazione pubblica della Lista, e del relativo programma ufficiale. Ancora una volta, staremo a vedere. Ormai manca poco, e le macchine sono già in griglia di partenza.
Il Caracuto