No all’operazione immobiliare all’ex cinema Pietri. Più attenzione alla difesa dell’ambiente ed alla vivibilità urbana
Legambiente Arcipelago Toscano ha presentato le sue osservazioni alla variante biennale di manutenzione del Regolamento urbanistico del Comune di Portoferraio. L’associazione sottolinea che «Dopo cinque anni di gestione dello strumento urbanistico ci attendevamo una serie di correzioni sia proprio di tecnica urbanistica che di contenuti, in modo da evitare il ripetersi di errori clamorosi come la realizzazione di una serie di edifici incombenti sul Forte Inglese, monumento di interesse storico o come le incredibili sopraelevazioni di immobili in rapporto diretto visuale con il mare».
Legambiente si aspettava correzioni di tecnica urbanistica e di contenuti, per: migliorare la partecipazione del pubblico al percorso nel procedimento di formazione del Regolamento urbanistico (RU) con la presentazione organica anche per i non addetti ai lavori sul sito web del comune le delibere del consiglio comunale e la documentazione del RU; per migliorare la rappresentazione cartografica introducendo nella legenda delle tavole il riferimento all’articolo delle Norme tecniche di attuazione; migliorare la qualità della vita nel centro storico per esempio con il ripristino del giardino pubblico in piazza della Repubblica; migliorare la qualità dell’aria integrando la pianificazione portuale con quella urbanistica per allontanare dal centro storico i traghetti e il relativo flusso di veicoli; migliorare la mobilità urbana e turistica favorendo gli spostamenti pedonali e ciclistici e l’uso dei mezzi pubblici. Il Cigno Verde chiede un sistema di piste e percorsi ciclabili e pedonali anche con l’istituzione di una zona 30 con velocità limitata a 30 km/h finalizzata a limitare gli incidenti tra auto e ciclisti; adottare effettive misure di tutela e conservazione delle aree umide che prenda in considerazione la laguna costiera del bacino delle saline di San Giovanni e il Sito di importanza regionale Le Prade-Schiopparello (Sir B07), oggi assolutamente prive di reali misure di tutela e conservazione; conservare la qualità del paesaggio urbano impedendo sopraelevazioni di immobili in rapporto diretto visuale con il mare evitando il ripetersi di errori clamorosi come la realizzazione di una serie di edifici incombenti sul Forte Inglese, monumento di interesse storico e la costruzione di edifici a sette piani; introdurre prescrizioni per la bonifica dei siti inquinati che tengano conto degli scarti industriali della loppa e delle imprese che gestiscono sostanze nocive e pericolose come gli idrocarburi.
Per quanto riguarda l’ex cinema Pietri, il Cigno Verde isolano sottolinea che «In quest’area particolarmente delicata per la morfologia della zona, indubbiamente da migliorare ma non da stravolgere e per gli aspetti urbanistici/ambientali, con la variante l’intervento si trasforma senza giustificato motivo da “piano attuativo di iniziativa privata” ad “permesso di costruire convenzionato”. In tal modo si superano alcuni passaggi e si evita il controllo del Consiglio Comunale. Analogamente non si comprende il motivo per il quale il comune cede 60% dell’area pubblica, Piazza G.Pietri, in diritto di superficie, per un operazione immobiliare di evidente carattere speculativo. Inoltre l’altezza massima passa da 5 piani a 7 piani e quindi si eccede in altezza di almeno due piani rispetto a tutti gli immobili della zona. A nostro avviso è necessario che su un eventuale progetto si esprimano anche i cittadini di Portoferraio, nelle forme ritenute più opportune, tenuto conto che un piano attuativo può considerarsi atto di governo del territorio e quindi rafforzare quanto previsto dall’art. 78 comma 5 delle Nta».
Legambiente è convinta che «Con la prevista parziale trasformazione delle strutture alberghiere in R.T.A, si prosegue lungo la china di un modello turistico in piena crisi che trasforma le attività produttive in rendita, riducendo inoltre i già precari livelli di occupazione, pertanto riteniamo opportuno soprassedere rispetto a questa possibilità e di puntare al mantenimento, riqualificazione e potenziamento di imprese turistiche ad alto livello di occupazione».
Per le Aree marine protette gli ambientalisti ricordano che sono istituite ai sensi delle leggi 979 del 1982 e 394 del 1991 e con un Decreto del ministro dell'ambiente che ne definisce nome, perimetro e tutela, quindi «L’istituzione delle aree marine protette e il regolamento di navigazione non rientrano nelle competenza del Comune che riguardano l’uso del demanio marittimo e il rilascio delle relative concessioni demaniali. Si invita quindi il Comune di Portoferraio a ricondurre tutta questa materia all’interno di quanto previsto dalla legge, riavviando l’iter per l’istituzione dell’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano di concerto con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare». Sul rischio idraulico Legambiente conferma quanto scritto nelle precedenti osservazioni al Piano strutturale, al Regolamento urbanistico ed alle proposte di realizzazione di Porti Turistici sulla delicatezza di un’area caratterizzata da importanti acquiferi superficiali e sulla necessità di mantenerne la naturalità e segnala che, il piazzale di San Giovanni, contrariamente a quanto indicato nella relazione idraulica non è interessato dalle esondazioni che, come dimostrato nel novembre 2002, invece interessano tutta l’area compresa tra il fosso del Condotto e quello del Bucine.
Legambiente Arcipelago Toscano
Di seguito l'elenco integrale delle osservazioni:
Oggetto: Osservazioni variante biennale di manutenzione ex articolo 79 del Regolamento Urbanistico adottata con Delibera del C.C, n° 59 del 21.08.2012
Il Circolo Arcipelago Toscano di Legambiente onlus, tenuto conto delle aberrazioni proposte dalla precedente amministrazione, sul Regolamento Urbanistico del Comune di Portoferraio vigente aveva espresso un giudizio generalmente positivo. Dopo cinque anni di gestione dello strumento urbanistico ci attendevamo una serie di correzioni sia proprio di tecnica urbanistica che di contenuti, in modo da evitare il ripetersi di errori clamorosi come la realizzazione di una serie di edifici incombenti sul Forte Inglese, monumento di interesse storico o come le incredibili sopraelevazioni di immobili in rapporto diretto visuale con il mare.
Dopo cinque anni di gestione dello strumento urbanistico erano attese correzioni di tecnica urbanistica e di contenuti, per:
- migliorare la partecipazione del pubblico al percorso nel procedimento di formazione del R.U. con la presentazione organica anche per i non addetti ai lavori sul sito web del comune le delibere del consiglio comunale e la documentazione del R.U;
-per migliorare la rappresentazione cartografica introducendo nella legenda delle tavole il riferimento all’articolo delle Norme tecniche di attuazione;
-migliorare la qualità della vita nel centro storico per esempio con il ripristino del giardino pubblico in piazza della Repubblica;
-migliorare la qualità dell’aria integrando la pianificazione portuale con quella urbanistica per allontanare dal centro storico i traghetti e il relativo flusso di veicoli;
-migliorare la mobilità urbana e turistica favorendo gli spostamenti pedonali e ciclistici e l’uso dei mezzi pubblici;
-adottare effettive misure di tutela e conservazione delle aree umide che prenda in considerazione la laguna costiera del bacino delle saline di San Giovanni e il Sito di importanza regionale Le Prade-Schiopparello (Sir B07), oggi assolutamente prive di reali misure di tutela e conservazione
- conservare la qualità del paesaggio urbano impedendo sopraelevazioni di immobili in rapporto diretto visuale con il mare evitando il ripetersi di errori clamorosi come la realizzazione di una serie di edifici incombenti sul Forte Inglese, monumento di interesse storico e la costruzione di edifici a sette piani;
-introdurre prescrizioni per la bonifica dei siti inquinati che tenga conto degli scarti industriali della loppa e delle imprese che gestiscono sostanze nocive e pericolose come gli idrocarburi.
Pertanto, proprio per l’interesse di Portoferraio e della stessa Amministrazione si propongono le modifiche che seguono:
Per una corretta lettura dello Strumento Urbanistico da parte di tutti, senza necessità di chiarimenti, ogni zona sia differenziata dalle altre non solo per una semplice variazione cromatica, molto spesso difficile da percepire, ma con in equivoca simbologia.
La legenda delle tavole, per ogni destinazione di zona, deve fare esplicito riferimento al corrispondente art. delle NTA, con la medesima definizione (una zona non può essere definita in un modo nelle tavole ed avere una denominazione diversa nelle NTA) in modo che chiunque, anche un semplice cittadino senza possedere nozioni urbanistiche, possa rendersi conto delle potenzialità o meno del proprio immobile.
Art. 11 - Vincoli sovraordinati - Invarianti
Introdurre misure finalizzate alla conservazione della viabilità storica individuata dal catasto leopoldino e dalla cartografia di cui all’articolo 2 comma 1.1.c
Introdurre idonee misure di tutela e di conservazione della laguna costiera delle Saline di San Giovanni (Bacino delle Terme).– Le Prade - Schiopparello con l’inclusione nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e/o la realizzazione dell’Oasi che la Provincia di Livorno ha da tempo promesso di istituire alle Prade-Schiopparello
Art. 13 - Tutela della flora e della fauna
Richiedere alle autorità competenti che la laguna costiera costituta dal bacino delle Saline (Bacino delle Terme) e Salina delle Prade siano inserite tra le zone Ramsar e le Zone speciali di conservazione natura 2000 (Zps/Zcs/Sic/Sir).
Art. 15 - Tutela della risorsa aria
Introdurre misure, in accordo con l’Autorità portuale, per allontanare dal centro storico il flusso di veicoli connesso con il porto commerciale destinando la banchina alti fondali e la banchina nord del molo massimo alle navi da crociera.
Art. 21 - Disposizioni in materia di risparmio idrico
Art. 22 -Disposizioni in materia di fognature e depurazione
Introdurre misure finalizzate al rinnovamento della rete di distribuzione dell’acqua e di raccolta, depurazione e riuso delle acque reflue
Art. 25 - Ulteriori disposizioni in materia di energia
Introdurre misure per favorire la modulazione dell’intensità luminosa dell’illuminazione pubblica in funzione della necessità
Art. 27 - Disposizioni in materia di viabilità e circolazione
Eliminare le barriere architettoniche e qualsiasi elemento incongruo da marciapiedi e strade
Attuare la previsione del comma 5 di un sistema di piste e percorsi ciclabili e pedonali anche con l’istituzione di una zona 30 con velocità limitata a 30 km/h finalizzata a limitare gli incidenti tra auto e ciclisti
Abolire la previsione del comma 9 e vietare la realizzazione di apparati pubblicitari lungo le strade urbane ed extraurbane.
Eliminare gli incroci a raso dalla strada a quattro corsie realizzando nella zona artigianale una strada complanare
In varie zone periferiche sono state realizzate numerose prime case ed altre sono previste con le modifiche introdotte con il provvedimento in oggetto ma non è prevista un’idonea viabilità, cioè non si è pensato come raggiungere tale abitazioni. Ci si riferisce a quanto è stato realizzato anche con i precedenti S.U. in Val di Carene, in Valle di Lazzaro, nella zona delle Ceppete, nella Val di Denari e lo stesso Forte Inglese.
La viabilità attuale a servizio di tale zone è costituita da un strada di larghezza, quando va bene, non superiore a 3 metri dove non è materialmente possibile lo scambio tra due auto che procedono in senso inverso, figuriamoci l’intervento di un mezzo si soccorso..
Per queste strade non si chiede il relativo raddoppio, sia per problemi economico che per problemi ambientali, ma il R.U. deve prevedere alcune piazzole di scambio, distanti tra loro 50/100 m. in zone non emergenti.
Altra questione che abbiamo tollerato nell’analizzare il precedente S.U. è quella relativa ai parcheggi.
In base alla legislazione vigente ogni costruzione deve destinare a parcheggio ad uso pubblico, almeno 1mq. per ogni 10 mc.
Pertanto non appare ammissibile, in particolare nelle aree già densamente abitate, congestionate dal traffico nel periodo estivo, consentire ampliamenti e nuove costruzioni monetizzando gli obblighi di legge.
A cosa serve ad un cittadino che deve sostare in Via Carducci o in via Manganaro, sapere che è stato realizzato un parcheggio magari a S.Giovanni?
Chi non dispone nel proprio lotto di pertinenza di spazi sufficienti a garantire il rispetto degli standard minimi di legge non deve poter costruire o ampliare quanto già esistente.
Art. 41 - Sub sistema insediativo assi e nodi di strutturazione urbana, interventi puntuali di trasformazione di assetti urbanistici ed edilizi
3.5, Ambito 25 “ex cinema Pietri”
In quest’area particolarmente delicata per la morfologia della zona, indubbiamente da migliorare ma non da stravolgere e per gli aspetti urbanistici/ambientali, con la variante l’intervento si trasforma senza giustificato motivo da “piano attuativo di iniziativa privata” ad “permesso di costruire convenzionato”. In tal modo si superano alcuni passaggi e si evita il controllo del Consiglio Comunale. Analogamente non si comprende il motivo per il quale il comune cede 60% dell’area pubblica, Piazza G.Pietri, in diritto di superficie, per un operazione immobiliare di evidente carattere speculativo. Inoltre l’altezza massima passa da 5 piani a 7 piani e quindi si eccede in altezza di almeno due piani rispetto a tutti gli immobili della zona. A nostro avviso è necessario che su un eventuale progetto si esprimano anche i cittadini di Portoferraio, nelle forme ritenute più opportune, tenuto conto che un piano attuativo può considerarsi atto di governo del territorio e quindi rafforzare quanto previsto dall’art. 78 comma 5 delle NTA.
Art. 56 - La disciplina delle attività ricettive extra alberghiere - RTA
Con la prevista parziale trasformazione delle strutture alberghiere in R.T.A, si prosegue lungo la china di un modello turistico in piena crisi che trasforma le attività produttive in rendita, riducendo inoltre i già precari livelli di occupazione, pertanto riteniamo opportuno soprassedere rispetto a questa possibilità e di puntare al mantenimento, riqualificazione e potenziamento di imprese turistiche ad alto livello di occupazione.
Art. 59 - Disciplina del territorio destinato alla portualità commerciale e turistica
Si ravvisa la necessità di raccordare in un testo unico queste norme tecniche di attuazione con quelle approvate con la variante per la portualità
Art. 62 Disciplina delle aree a parco territoriale
Per attuare la destinazione d’uso ammessa di parco territoriale attrezzato con percorsi pedonali e ciclabili, piccole attrezzature sportive all’aperto, attività agricole ai sensi della LRT 1/05 si ravvisa la necessità che il regolamento urbanistico in quelle aree e in quelle adiacenti disponga l’obbligo per i frontisti di recuperare e mantenere l’uso pubblico dei percorsi indicati anche dal Catasto leopoldino tra San Giovanni e i Magazzini e tra San Giovanni e Porto Azzurro dei seguenti percorsi:
- Strada longonese, a monte dell’attuale provinciale, da Villa Mibelli (Villa Anna) per Fonte murata, Piano dello Schiopparello, Villa Damiani, all’Acquabona, Casa Marchetti, Buraccio, per Porto Azzurro
- della strada costiera da San Giovanni, Villa San Marco (lato mare), Sotto la villa romana delle Grotte , sopra la Villa Bigeschi, piana di Schiopparello (la curva), Le Prade, Villa Foresi (lato mare), Magazzini
Art. 63 - Disciplina delle aree del demanio marittimo
Regolare l’uso del Bacino delle terme identificato al catasto al Foglio 10 part. 454 è un bacino di acqua salmastra che comunica liberamente col mare che ai sensi dell’art. 28 del R.D. 30 marzo 1942, n. 327, "Codice della navigazione", fa parte del demanio marittimo, prevedendo il divieto di navigazione e di balneazione.
Prevedere la possibilità di concessioni demaniali marittime per realizzare piccole attrezzature sportive all’aperto complementari a quelle previste dall’art. 62 che Disciplina le aree a parco territoriale per la fruizione balneare e il diporto nautico
Art. 64 - Indirizzi per la tutela e l’uso del mare territoriale
Si ricorda che le aree marine protette sono istituite ai sensi delle leggi n. 979 del 1982 e n. 394 del 1991 con un Decreto del Ministro dell'ambiente che contiene la denominazione e la delimitazione dell'area, gli obiettivi e la disciplina di tutela a cui è finalizzata la protezione. Sono quegli “ambienti marini costituiti da acque, fondali e tratti di costa che presentano un rilevante interesse per le loro caratteristiche naturali, geomorfologiche fisiche e biochimiche” (art. 25).
L’istituzione delle aree marine protette e il regolamento di navigazione non rientrano nelle competenza del Comune che riguardano il l’uso del demanio marittimo e il rilascio delle relative concessioni demaniali. Si invita quindi il Comune di Portoferraio a ricondurre tutta questa materia all’interno di quanto previsto dalla legge, riavviando l’iter per l’istituzione dell’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano di cioncerto con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. .
In merito all’”Analisi del rischio idraulico per la messa in sicurezza delle aree interessate quale parte integrante e sostanziali del programma di settore per la portualità, Relazione B, Relazione idraulica” adottati dalla delibera in oggetto, si conferma quanto esposto nelle precedenti osservazioni fatte da questa Associazione al Piano Strutturale, al Regolamento Urbanistico ed alle proposte di realizzazione di Porti Turistici sulla delicatezza di un’area caratterizzata da importanti acquiferi superficiali e sulla necessità di mantenerne la naturalità, si ravvisa la necessità di raccordare il reticolo idraulico secondario con i fossi che scendono da sud a nord a San Giovanni attraverso l’escavo dei tratti dei corsi d’acqua pensili che scorrono sopra il piano di campagna.
Inoltre si osserva che il piazzale di San Giovanni già adibito a parcheggio di scambio per il servizio di trasporto pubblico marittimo tra San Giovanni e Portoferraio è rilevato sul piano di campagna e pertanto, contrariamente a quanto indicato nella relazione idraulica non è non è interessato dalle esondazioni che, come dimostrato nel novembre 2002, invece interessano tutta l’area compresa tra il fosso del Condotto e quello del Bucine.
Si invita quindi la S.V. ad accogliere le presenti osservazioni