Era il 2006 quando si cominciò a parlare dello sfruttamento di una grande buca, nella zona chiamata “ex Cava Bolano” a Portoferraio, per ricavarci un invaso per lo stoccaggio d’acqua. E allora le polemiche circa la pericolosità dei materiali che potevano essere presenti nel fondo, di fatto con un progetto iniziale, di circa €. 1.175.000, oggi ultimato, ecco l’ennesima cattedrale nel deserto a far bella vista di se stessa, l’invaso è completamente asciutto, perché li non esiste nessun fosso che lo alimenti e creare una scorta le cui acque una volta potabilizzate potrebbero essere riutilizzate. E allora a cosa serve? Riempito durante l’inverno e tenuto di scorta per i mesi difficili? E’ risaputo che i serbatoi devono mantenere l’acqua al buio, per evitare l’evaporazione e la conservazione dei componenti disciolti. Ma non sarà mica che verrà riempito con le acque prodotte dalla depurazione di Schiopparello per poi farne cosa? Speriamo che non sia per il consumo umano.
Quando il Servizio Idrico era gestito dalla Comunità Montana venne incaricato un Tecnico di cui non ricordo il nome, per uno studio delle risorse idriche dell’Elba, il cui risultato definì l’autonomia idrica, senza nemmeno grandi opere, ma come di prassi anche quello studio fu accartocciato è speriamo che sia stato almeno buttato nella differenziata.
Quest’anno la sete si è fatta sentire ed ecco che prende piede il dissalatore di Mola. La prima immagine che mi si è parata davanti agli occhi è quella dei mesi scorsi, con le centinaia di barche e barchette alla fonda nel golfo, che regolarmente cachicchiano e piscicchiano in mare e quindi quelle acque non solo dovranno essere desalinizzate ma anche adeguatamente depurate. Ma poi quanto terreno verrà detratto a quella poca attività agricola rimasta, per la costruzione degli impianti e quant’altro ne verrà inquinato per lo stoccaggio dei materiali salmatrosi prodotti??? Qualche ben pensante mi ha detto; “Vedrai che lo fanno e anche alla svelta, nelle fasi lavorative, verrà arretrata notevolmente la battigia di Mola, sulle cui sponde, finalmente Capoliveri e Porto Azzurro potranno realizzare l’ormeggio per natanti dei propri residenti.
Che Mola sia una zona delicata lo sanno tutti, anche se molti interventi non ne hanno mai tenuto conto, che la realizzazione di un dissalatore in quella piana, per i residui di lavorazione può creare un grave danno sia all’ecosistema che alle attività agricole presenti è facilmente ipotizzabile e allora perché non trovare un sito diverso come il Comprensorio Minerario di Rio Marina, dove per i danni ambientali del passato i rischi sono pressoché zero e la condotta parte proprio da li??
Durante il periodo estivo, sappiamo tutti che la zona più assetata è quella occidentale, per la notevole presenza turistica, ma quella è anche la zona, che grazie al Massiccio del Capanne ed altre alture, dispone di un gran numero di valli facilmente imbrigliabili e che, con modeste spese, è possibile invasare acqua di buona qualità, da inserire nell’anello idrico esistente. Ma come si dice “Se non si spende non si lallera” e allora va bene così, lasciamoli fare, tanto una norma Regionale, prevede per ASA che le spese eccedenti di bilancio, devono essere rispalmate sull’utenza e quindi attendiamoci questa nuova spalmata.
Dante Leonardi