“Se il Governo dovesse dare seguito alla condizione posta dalla Commissione Ambiente del Senato che intende consentire ai cacciatori di prendere parte ai piani di controllo della fauna selvatica, si renderebbe responsabile della violazione dell’art. 76 della Costituzione della Repubblica”, lo dichiarano ENPA, LAC, LAV, LIPU e WWF in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, con la quale le Associazioni hanno chiesto il rispetto della Costituzione e del mandato del Parlamento.
Mercoledì 22 novembre, infatti, la Commissione Ambiente del Senato ha esaminato lo schema di decreto legislativo recante disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione di specie aliene invasive (Atto del Governo n. 453), di quegli animali, cioè, che l’uomo ha introdotto in ambienti diversi da quelli di origine. La Commissione ha approvato la proposta di parere favorevole con condizioni, formulata dal relatore, Senatore Vaccari (PD).
In base ad una delle condizioni poste, il Governo è chiamato a introdurre una disposizione che consentirebbe ai cacciatori di prendere parte ai piani di controllo della fauna selvatica. Si tratta di piani di uccisione degli animali selvatici, che possono essere eseguiti in qualsiasi periodo dell’anno, anche nelle zone sottoposte a divieto di caccia, parchi compresi. Per questi motivi tali piani non sono assimilati all’attività venatoria e possono quindi, secondo la legge sulla caccia e la Corte Costituzionale, essere eseguiti esclusivamente dalle guardie provinciali dipendenti dalle amministrazioni pubbliche.
“Il mandato della legge delega approvata dal Parlamento, limita l’intervento del decreto legislativo alle sole specie aliene e invasive, mentre la condizione approvata in Commissione Ambiente del Senato estende le sue ricadute a tutta la fauna selvatica, costituita nella stragrande maggioranza da specie autoctone e non invasive”, concludono le Associazioni.
Ora la parola passa al Presidente del Consiglio Gentiloni, al quale le associazioni hanno chiesto di rispettare la Costituzione e il mandato del Parlamento, per la tutela della fauna selvatica che, secondo la legge nazionale, è “patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale e internazionale”.